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Tutino: “Sto accorciando i tempi del recupero. A Dicembre qualche partita in Primavera e poi…”

"Segnare allo Juventus Stadium la mia più grande emozione da quando ho iniziato a giocare a calcio"

“Curre curre guagliò”. Anche ora, per recuperare dalla rottura del crociato. Di corsa, sempre e comunque: dall’età di sette anni, avanti e indietro sulla fascia, a inseguire speranze e sogni. Gennaro Tutino ha iniziato presto a rincorrere un pallone: “Quando sei piccolo o giochi a nascondino o con la palla”. Di nascondersi  “Genny” non ne ha mai voluto sapere. Il suo talento non poteva passare inosservato, così come la sua cresta riccia, metà tra Hamsik e Maradona. I primi calci alla Juve Domizia, fino ai dodici anni e poi due provini: “Ero vicinissimo all’Inter, ma quando è arrivata la chiamata del Napoli non ho potuto rifiutare”.

Giovanissimi, Allievi, poi la Primavera nel 2011 ed un giorno in particolare da ricordare: 13 marzo 2013. Finale di Coppa Italia allo Juventus Stadium, contro la Juve. Azzurri in svantaggio fino all’83, quando Tutino firma un pareggio insperato: “Segnare lì è stata la più grande emozione che abbia mai provato da quando ho iniziato a giocare a calcio” (clicca qui per vedere il video del gol). Al ritorno il Napoli perde 2-1 in casa,  ma per Gennaro resta il ricordo della prima al San Paolo: “C’ero stato qualche volta come raccattapalle quando ero più piccolo. Giocarci è un’altra cosa…”. Da allora Genny ne ha fatta di strada nella cantera azzurra, sino ad arrivare alla scorsa stagione: 19 gol tra campionato, Coppa Italia e Youth League.

Diversi club di Serie B e Lega Pro prendono informazioni: “Avellino, Juve Stabia, Lecce e Lanciano erano interessate a me”. Alla fine però, la spunta il Vicenza: “Ho fatto questa scelta con il mio procuratore. Una squadra che avrebbe dovuto giocare in Lega Pro. C’erano offerte dalla B è vero, ma volevo giocare con continuità e fare un campionato da protagonista in Lega Pro”. In Coppa Italia contro il Bassano, Lopez lo schiera titolare. Un debutto durato solo 28 minuti. Contrasto di gioco, Tutino fa crack. Rottura del crociato e stagione già compromessa.

“Ero contentissimo di iniziare questa nuova avventura con i professionistiTitolare alla prima partita… Inizialmente pensavo fosse qualcosa di meno grave. Mi sono rialzato e ho provato a correre ma il ginocchio non era stabile. Il dottore mi ha detto subito che poteva trattarsi del legamento crociato. Stavo male, ho pianto per 50 minuti da solo nello spogliatoio. Non ho mai avuto infortuni così gravi e non ero mai stato operato. L’intervento però è stato eseguito dal Dottor Mariani a Villa Stuart, il migliore in Italia e in Europa. Ero in buone mani”.

Gennaro adesso è nella sua Napoli, per la riabilitazione che sembra procedere bene: “Sono riuscito ad accorciare un po’ i tempi e tra poco potrò rientrare già in gruppo. Sono al secondo mese di riabilitazione. A dicembre giocherò qualche partita con la Primavera per riprendere il ritmo in vista di gennaio”. Il Vicenza lo aspetta, Tutino non vede l’ora di rimettersi la maglia biancorossa e riprendersi il campo: “E’ un club storico, ha lanciato attaccanti come Rossi, Baggio e Toni. Uno stimolo in più”.

Un destino, quello di Tutino, che si incrocia sfortunatamente con quello del Divin Codino che alla prima in assoluto con il Vicenza, si ruppe proprio il crociato: “Per adesso, purtroppo, abbiamo solo questo in comune. Baggio è stato il migliore di sempre del calcio italiano. Inimitabile”. Un arrivo in Veneto, condizionato subito dal grande feeling con Giovanni Lopez, capitano del Vicenza che nel 96’, lo stesso anno di nascita di Gennaro, sollevò al Menti la Coppa Italia, vinta proprio ai danni del Napoli: “E’ un allenatore molto carismatico. Si fa sentire molto con noi giovani. Mi ha dato fiducia sin dai primi giorni”.

Fretta di tornare in campo, Tutino fissa già gli obiettivi della squadra: “Quest’anno puntiamo a una salvezza tranquilla per poi sperare di fare un buon campionato la prossima stagione. Il Vicenza deve ritornare in alto. Lo merita la tifoseria, che ci sostiene sempre e ci fa sentire il suo calore, ma soprattutto la società, che sta lavorando bene. Basta fare una visita alle strutture e al campo sportivo di cui disponiamo per capire che è un club a cui la B sta stretta”.

Nel frattempo Gennaro sogna una carriera come quella dei suoi idoli: “Cristiano Ronaldo è il migliore al mondo. Segna, gioca per la squadra. E’ un giocatore completo. Guardo però con molta attenzione anche le partite dell’Arsenal per Ozil. Lo osservo e cerco di apprendere da lui i suoi movimenti”. Tra sogni e speranze, Tutino continua il suo lavoro di recupero. Grinta e voglia di riscatto. Gennaio è vicino. Il pallone e il campo chiamano. “Curre curre guagliò”.

Fonte: Gianluca Bottiglieri per gianlucadimarzio.com

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