Ospite del “Salottino” di Radio Marte, Totò Aronica, ormai perno della difesa di Mazzarri, rassicura i tifosi sulla sua tenuta fisica dopo la botta di martedì sera: “Mi fa piacere ricevere tanti complimenti, ringrazio i tifosi e prometto loro sempre un grandissimo impegno. Il mio infortunio si è rivelato una semplice contusione, a Milano dovrei essere a disposizione del Mister quasi sicuramente. Il dottor De Nicola mi ha obbligato a riposare, dicendomi che di relax non è mai morto nessuno, io avevo già indossato le scarpette per correre, fosse per me non mi fermerei mai.”
Piedi Per terra– “L’emozione pre-gara martedì sera? Solo un essere non umano sarebbe potuto rimanere del tutto freddo dinanzi a quello spettacolo, i napoletani si meritano una squadra protagonista in Champions. Ascoltare la musichetta è uno sprono a dare il 1000%. E’ stata una bella soddisfazione vincere, ma non pensiamo di essere marziani adesso, così come non eravamo brocchi solo una settimana fa, nella trasferta poco fortunata di Verona.”
Concorrenza e stimoli– “La molta concorrenza in difesa? Mi ha fatto solo bene! E’ giusto puntare anche sui giovani, quindi accolgo a braccia aperte i vari Fideleff e Britos, e mi dispiace per Ruiz, un bel giocatore. Mi è dispiaciuto solo sentire voci che mi volevano già a Bologna, e giudizi spesso troppo ingenerosi. Ho quasi toccato le cento presenze in maglia azzurra e sono contentissimo, ahimè non ho mai festeggiato una rete personale, spero arrivi presto. Auguri a chi tante presenze le ha appena annoverate nel suo curriculum, capitan Cannavaro. Dopo la partita gli ho consegnato una torta con 200 candeline, una per ogni presenza in azzurro. Ora tocca a lui avere il pensiero per le mie cento in azzurro. A Reggio ottenni la cittadinanza onoraria grazie alla salvezza nonostante il meno quindici iniziale, qui ci vorrebbe altro per raggiungere un’onoreficenza così importante, ma non fatemi parlare di cosa, sono scaramantico. Il Napoli ,rispetto al passato, sta assumendo una mise molto più da grande squadra, prima peccavamo un pò di inesperienza, ora stiamo diventando una squadra temibile per tutti, merito di Mazzarri. Chi perde di più tra Inter e Napoli, orfane di Pazzini e Cavani? Credo che sia doveroso dire il Napoli, come il Matador ce ne sono pochi.”
La Redazione
M.P.
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