Luis Suarez è diventato uno dei trascinatori della squadra di Luis Enrique e da quando ha iniziato a giocare come sa, sono arrivati una serie di risultati che hanno riportato il Barça in cima alla classifica della Liga. L’attaccante uruguayano, intervistato da Kicker, ha ammesso: “La maggior parte delle squadre gioca molto bassa quando affronta il Barcellona, io invece ero abituato a battaglie molto fisiche ed ho dovuto capire come funzionava. Per il mio stile di gioco per me le cose erano più facili quando ero al Liverpool, questo è un mondo totalmente nuovo per me”.
Quindi l’uruguayano rivela di aver vissuto un momento davvero critico dopo il morso rifilato a Chiellini nel corso dei Mondiali: “Mi hanno trattato peggio di un hooligan, avevo timore persino ad andare a veder giocare mio nipote nelle giovanili. All’inizio non volevano nemmeno che mi allenassi col Barcellona. E poi, se la FIFA mi aveva già punito a livello di club, perché anche in Nazionale?
Suarez ha dovuto cambiare il suo modo di giocare per integrarsi nei meccanismi blaugrana: “All’inizio non sapevo cosa fare, non volevo sembrare egoista e quindi ho iniziato a passare invece di tirare. Con il tempo mi è tornato il coraggio di calciare in porta, per giocare qui devo rispettare lo stile del Barça”.
Per l’ex stella del Liverpool, il Barcellona ora rappresenta il coronamento di un sogno: “Adesso gioco nella città della donna della mia vita, pensavo che ci sarei arrivato solo una volta finita la carriera ma eccomi qui. E’ un sogno vivere a Barcellona con i nostri figli, è quello che abbiamo sempre voluto”.
Fonte: goal.com
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