L’allenatore della Roma Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa nel post-partita di Napoli-Roma. Ecco quanto sottolineato da IamNaples.it:
“Per una settimana la Roma si è organizzata un futuro più tranquillo, se invece d’aumentare l’impegno caliamo la prossima sarà più facile. Se vinci le partite e fai queste prestazioni, avrai un futuro migliore. La Roma ha vinto la partita sotto l’aspetto della qualità di gioco, delle caratteristiche individuali dei calciatori, del sacrificio contro un avversario fortissimo e un pubblico eccezionale. Per il Napoli deve parlare Sarri, lui sa benissimo ciò che riguarda la sua squadra, noi probabilmente con i due larghi siamo stati capaci di prenderci qualche vantaggio. E’ stato il Napoli che m’aspettavo, gli azzurri hanno spinto e sofferto, s’affrontavano due grandi squadre. Abbiamo vinto la partita perchè abbiamo fatto qualcosa in più, una volta ci può stare perdere, siete abituati bene. Era la partita che m’aspettavo, riguardo a Totti c’era da soffrire, da correre, era difficile metterlo in condizione di giocare palla, c’era da non prendere il secondo gol. Farlo entrare in queste partite non lo avvantaggia ma forse starò più attento la prossima volta. E’ troppo presto parlare di antiJuve e di scudetto, noi come il Napoli possiamo tentare di rincorrere la Juventus. Conoscendo il mio amico Sarri, è bello tosto, non ci sta a fare la comparsa. Se non si trova la continuità di risultati, la distanza con i bianconeri aumenta. Il Napoli negli ultimi due anni è stato una macchina, ha riproposto gli stessi ritmi, la stessa quantità di gioco, noi dobbiamo trovare continuità. Avevo tre-quattro idee riguardo alle sostituzioni, il caldo e l’umidità ha determinato che ci fosse una fatica superiore in tanti componenti. Nainggolan non era in condizione, comunque erano le sostituzioni che volevo fare. In fase difensiva ci siamo messi a quattro, in fase offensiva a tre, poi è stato bravo Florenzi ad alzarsi sempre di venti metri e a fare contestualmente la copertura su Mertens o Insigne. Può andar bene la definizione a tre e mezzo”
Dal nostro inviato al San Paolo Ciro Troise
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