Serse Cosmi, allenatore sanguigno, pragmatico, è tra i tanti estasiati dal lavoro che il collega Sarri sta portando avanti all’ombra del Vesuvio. Ecco alcune sue dichiarazioni all’edizione odierna de Il Mattino:
«Che bello veder giocare il Napoli, diverte. Non sono il primo a dirlo e non sarò nemmeno l’ultimo. Il vero capolavoro è nella crescita dei suoi giocatori chiave».
Quanto sono importanti i tre test della prossima settimana ?
«Sembra una contraddizione parlare di sfide decisive già ad ottobre. Però è un dato di fatto che se le cose vanno in una certa maniera, allora sì che si può parlare di appuntamenti decisivi».
Scudetto? «Bisogna crederci innanzitutto. Pure sotto quest’aspetto il Napoli è cresciuto moltissimo. Abbiamo sempre affermato che gli mancava la mentalità vincente, l’abitudine a competere su certi livelli: direi che poco alla volta i partenopei hanno colmato queste lacune».
E poi c’è il discorso Champions.
«Non ci voleva quella sconfitta all’esordio contro lo Shakthar, ha complicato la classifica. Gli ucraini non sono affatto superiori alla formazione napoletana. A Manchester lo spettacolo è assicurato, si confronteranno due formazioni fantastiche, tra le migliori in assoluto oggi in Europa. Anche in questo caso, penso che se si porterà via un risultato positivo dall’Inghilterra, diventeranno poi altissime le possibilità di accedere agli ottavi di finale».
Come immagina Roma-Napoli?
«Un confronto interessante e stimolante. Del Napoli abbiamo detto tutto o quasi, quello che colpisce maggiormente è l’atteggiamento con il quale scende in campo: sempre per vincere. E questa è una novità assoluta per il nostro calcio. La seconda cosa bella è rappresentata dal fatto che i primi a divertirsi sono gli stessi calciatori, immagino sia così anche nei giorni di allenamento. In tanti dovrebbero prendere esempio dagli azzurri. Dall’altra parte ci sarà una Roma meno collaudata nel gioco ma comunque intrigante perché in poco tempo Di Francesco le ha saputo dare un’impronta netta e convincente. Sta importando le stesse idee dal Sassuolo alla Roma, non è facile farlo quando si arriva in una grande piazza ma lui e bravo, così come Sarri: due tipi che elevano la qualità degli allenatori italiani».
Quale idea si è fatto del Var?
«Aiuta, aiuta…».
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