Scruta il suo Napoli in maniera affettuosa. Vive dall’altra parte dell’Italia ma non smette mai di gettare tenere occhiate verso la squadra del cuore. Beppe Savoldi “mister 2 miliardi” giudica gli azzurri anche con lo sguardo critico del commentatore, spesso è a Napoli per indossare i panni dell’opinionista televisivo.
«Guardare avanti e vivere di partita in partita: sono d’accordo con la filosofia di Benitez, il Napoli ora deve percorrere questa strada. Fare progetti o promesse a lungo termine non ha senso: c’erano grandi attese per questa stagione, si parlava di scudetto … La distanza in classifica suggerisce ora di restare con i piedi per terra, altrimenti si rischiano di creare troppe pressioni intorno alla squadra».
Significa che oltre il terzo posto non si potrà andare?
«Significa che bisogna centrare un obiettivo alla volta. Si deve arrivare primi nel girone di Europa League, insidiare più da vicino la Roma e possibilmente portare a casa la Supercoppa contro la Juventus. Il resto si vedrà nel 2015, per adesso le prime due della classe si differenziano dagli azzurri per la continuità di risultati».
L’attacco è il fiore all’occhiello del Napoli. Callejon ha tirato la carretta a inizio stagione, ora sembra stanco.
«Lo spagnolo ha fatto benissimo, ci può stare che in questa fase del campionato tiri un po’ il fiato. Gioca in un ruolo che gli permette di farsi trovare spesso in zona gol ma il suo è un bel lavoraccio, particolarmente dispendioso. Il modulo di Benitez è faticoso soprattutto per gli esterni, basti vedere come è cambiato quest’anno il modo di stare in campo di Insigne. Ma si riprenderà presto, alti e bassi sono tipici nella vita di un bomber».
È il momento di Higuain e Zapata?
«Gonzalo è un fenomeno e se qualche volta si arrabbia è perché sente molto il peso e il valore della maglia che indossa. Il colombiano sta maturando in fretta e potrà soltanto crescere, Benitez sa come dosarlo. È perfetto quando entra negli ultimi venti minuti perché trova spesso il gol. Sarei curioso di vederlo in campo più spesso dal primo minuto».
La questione è sempre la stessa: la difesa.
«Il problema è che troppo spesso viene a mancare la concentrazione, alcune reti subìte in maniera clamorosa ne sono la prova evidente. Non discuto le qualità dei singoli, perché Albiol è un nazionale spagnolo e Koulibaly può rappresentare il futuro ma ci sono troppe disattenzioni».
E poi c’è questo rebus Hamsik che non si risolve.
«Marek è il capitano del Napoli, un ragazzo d’oro oltre che un calciatore straordinario e un grandissimo professionista: Hamsik vale il prezzo del biglietto ma è chiaro che deve essere messo in condizione di esprimersi secondo il suo valore. Prima aveva uno o due rivali di fronte per puntare verso la porta, adesso ne sono tre. È cambiata la sua posizione tattica ma sono cambiati anche gli avversari».
La società sta cercando di prendere Gabbiadini.
«Elemento molto interessante. Bravo nella trequarti e disposto al sacrificio in fase difensiva. Mi piace, è un tipo da Napoli».
Fonte: Il Mattino
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro