L’allenatore del Napoli Giampaolo Saurini ha parlato in conferenza stampa nel post-partita di Real Madrid-Napoli. Ecco quanto sottolineato da IamNaples.it:
“Ci hanno negato un sogno, è questa la verità. La partita era finita, hanno segnato dieci secondi dopo i quattro minuti di recupero. C’è grandissimo rammarico, poi a mente fredda pensi alla grande impresa sportiva compiuta. Ai rigori poteva succedere qualsiasi cosa, alleno un gruppo di ragazzi fantastici. Nello spogliatoio sono successe cose bellissime che tengo per me. C’è stata anche qualche lacrima di troppo, era prevalso il cuore di Napoli. All’intervallo ho cercato di spronare i ragazzi perché siamo partiti molto contratti. Ho fatto il cambio tattico che ha dato i suoi frutti, nel secondo tempo siamo stati protagonisti di una grandissima partita. Abbiamo pareggiato rischiando di vincere, Guardiglio ha avuto un pallone davanti alla porta e purtroppo non è riuscito a buttarla dentro. Non è facile smaltire questa delusione, la gente mi guardava con un po’ di scetticismo, mi dicevano che ero matto. Oggi loro in distinta avevano dieci ’95 ed un ’96. Smaltire questa situazione è difficile, i grandi assorbono le cose positive e quelle negative. Ripartiremo con entusiasmo, è normale che potremmo pagare anche lo sforzo. Stiamo facendo cose incredibili, sapete bene come siamo partiti ad inizio anno. Non c’erano obiettivi prestabiliti, in Youth League dicevano che potevamo fare solo uno o due punti. In campionato siamo quarti, ci giocheremo tutte le partite fino alla fine, resteremo agganciati per raggiungere i play-off. Dirò ai ragazzi che queste partite ti forgiano, ti fanno diventare grande. Quando abbiamo preso il gol, tutti erano stesi a terra, a piangere; non c’era uno in piedi, mi sono sentito il loro papà. I ragazzi ne verranno fuori fortificati, giocare così qui non è da squadra normale. La Juventus a Madrid ne ha presi sei, il Galatasaray quattro. Dobbiamo essere orgogliosi, non dimenticherò mai neanche gli applausi dei tifosi del Napoli. Sto a Napoli da due anni, mi sono integrato in modo eccezionale; il napoletano ha un grande cuore, non molla mai. Se ci schiacciavano, avevi solo la consapevolezza di essere inferiore, invece così’ c’è tanta rabbia. La partita era finita, ci hanno negato un sogno, l’arbitro doveva fischiare quando è uscita la palla fuori. Io preferisco perdere così, a tempo scaduto, a testa alta, da napoletano vero. Noi possiamo competere con gli avversari solo con l’organizzazione, essendo gruppo e squadra. A volte bisogna essere anche camaleontici come oggi, nel primo tempo soffrivamo su tutti i duelli individuali. Nel secondo tempo abbiamo cambiato, abbiamo rischiato pochissimo, siamo stati propositivi, siamo andati alla conclusione tante volte. Tutti sanno cosa fare in questo gruppo sia nella fase di possesso che di non possesso; quando non ci riusciamo sta a noi trovare la chiave. Noi abbiamo come riferimento Benitez, giochiamo col 4-2-3-1 e sono fiero di farlo. Vado a vedere gli allenamenti della prima squadra tutti i giorni, cerco di portare quei concetti e quella filosofia. Fa parte della crescita poi trovare nuove soluzioni per far maturare questi ragazzi. Chi va a lavorare in prima squadra sa cosa deve fare, Benitez è il top, ho solo da imparare da lui. Voglio sottolineare una cosa importante: quest’anno lavoriamo da squadra, da staff. Ringrazio tutti, oggi abbiamo preparato la partita in un modo e poi l’abbiamo disputato in un altro modo. Abbiamo fatto le nottate con il secondo, il preparatore dei portieri”
Dal nostro inviato a Madrid Ciro Troise
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