Da ex centravanti, Giampaolo Saurini, nuovo allenatore della Primavera del Napoli, è uno che ama andare all’attacco: «Non mi nascondo, da anni questa squadra non riesce ad arrivare alla Final Eight per lo scudetto e quindi è quello l’obiettivo massimo che dobbiamo prefiggerci». Saurini ha allenato in Eccellenza prima di far carriera nel vivaio del Brescia. Ha cominciato con la Berretti, poi è passato in Primavera. Leali ed El Kaddouri, tanto per citare un paio dei giovani più interessanti del momento, sono sue creature. A Napoli è stato «sponsorizzato» dagli osservatori Micheli e Mantovani, che lo conoscevano bene proprio da quando lavoravano alle dipendenze di Corioni.
Saurini, con che spirito arriva a Napoli?
«Sicuramente con grande entusiasmo, è una bella opportunità per la mia carriera. Spero di fare bene, di far maturare i ragazzi che ho a disposizione e farli approdare tra i grandi».
Da dove riparte la Primavera del Napoli?
«Dal buon lavoro dello scorso anno e dal 4-3-3, un sistema che mi piace e che qui è già stato sperimentato con discreti risultati. Sto cercando di dare continuità al lavoro di chi mi ha preceduto, anche se tatticamente non sono un integralista e credo che ai ragazzi vadano insegnati diversi moduli».
E’ arrivato che la squadra era già in ritiro, quali difficoltà ha incontrato?
«Ho conosciuto i giocatori e lo staff (preparatore atletico Giannotti, preparatore dei portieri Benatelli, vice allenatore Mazzella, ndr) a Pejo. Dopo una settimana, però, eravamo già in grande sintonia. Ora stiamo continuando questo percorso che dovrà portarci nel tempo più breve possibile a diventare una squadra capace di lottare alla pari con tutte. Roma, Lazio, Palermo, Reggina e Catania sono realtà consolidate a livello giovanile, noi però saremo la mina vagante del campionato».
Alla prima giornata c’è Napoli – Roma. Per lei, ex laziale, aria di derby?
«In effetti sì, ma a prescindere da questo affronteremo subito la squadra probabilmente più forte del girone. Sarà un impegno difficilissimo, ci prepareremo nel migliore dei modi».
Qual è il suo primo giudizio sul gruppo che la società le ha messo a disposizione?
«Abbiamo una buona base, ci sono tanti ’94 interessanti. Alcuni, come Fornito e Novothny, hanno ben figurato anche in prima squadra e sono tornati in Primavera con il giusto entusiasmo. Poi, ci sono solo 95 ed un paio di ’96 molto interessanti: siamo una squadra giovane, ma di prospettiva. A patto, però, di crescere sotto il profilo della mentalità. Logicamente, abbiamo le nostre carenze. Proveremo, però, a sopperire con l’organizzazione di gioco».
La stellina è Roberto Insigne, fratello di Lorenzo, talentuoso esterno mancino di attacco inseguito dall’Aversa Normanna. De Laurentiis ne ha parlato in termini lusinghieri, ma è già pronto per la prima squadra?
«Ha nelle corde i colpi per diventare un giocatore importante, però deve maturare e riuscire, attraverso i sacrifici, a far risaltare maggiormente le sue doti e spiccare il volo. In linea generale, vedere dei nostri ragazzi approdare nel gruppo di Mazzarri equivarrebbe già ad un successo».
Fonte: La Gazzetta dello Sport
La Redazione
M.V.
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