Primi novanta minuti ormai alle spalle, pronto a scendere in campo per la sfida da dentro o fuori di questa sera, con il suo grande amore Napoli nella testa, nel cuore e… indosso. Eccolo Clementino, felpa del Napoli sulle spalle, in gara all’Ariston tra i Big nel 67° Festival della Canzone Italiana: “Dove come sempre cerco di rappresentare al meglio la mia città, vediamo stasera come va”. Con la sua ‘Ragazzi fuori’. “Una canzone che parla di disagio giovanile, una canzone rap e sappiamo che la musica rap viene proprio da lì. Quella che ho portato al Festival quest’anno é una canzone di speranza e di riscatto”. Quello che spera di trovare il rapper napoletano dopo essere finito nella zona rossa al termine della prima serata della Kermesse.
“Avrò bisogno del supporto (e dei voti) di chi mi vuole bene, quindi votatemi eh – sorride Clementino – Scherzi a parte, mi dispiace anche non poter cantare la cover “Svalutation” che abbiamo arrangiato assieme a tutta l’orchestra, però questa è una gara, un gioco e rimaniamo quindi sportivi”. Nella musica come nel pallone, la regola è anche quella di saper accettare il verdetto del campo. Quello sul quale, tra poco meno di una settimana, il suo Napoli dovrà sfidare i Galacticos del Real Madrid. “Incrociamo le dita e speriamo bene. È ‘La partita’, una gara difficile, il Real Madrid è il Real Madrid, ma ci dobbiamo credere. Pronostico? Potrebbe anche finire uno a uno al Bernabéu e uno a zero al San Paolo, tutto può essere. Chi segna? Hamsik, giocatore straordinario. Come Mertens, (l’amico) Insigne, ma tutta la squadra di Sarri gira a mille, vedo un gioco tremendo, a volte mi ricorda il Barcellona”. Dalla Champions al Campionato. “La corsa è ancora aperta“.
E sull’incontro con Diego Armando Maradona a Napoli, in occasione dello spettacolo ‘Tre volte 10’. “Ho avuto anche l’onore di avere l’annuncio del nuovo album da parte di Diego, è stata un’emozione incredibile. Per un ragazzo di Napoli stare a contatto con il calcio in persona è sempre una grande emozione. Abbiamo parlato tanto, mi ha raccontato dei suoi viaggi in Brasile e in Argentina, è stato bello. Poi ero con Alessandro Siani, ci siamo molto divertiti. Ora aspetto di rivederlo nel mio Napoli“. E a Napoli, dove Clementino prima di salutarci ci racconta avere una scuola calcio col suo nome, a pochi passi da dov’è nato. “Si chiama ‘Iena Soccer Academy’, un progetto con al centro i bambini e la loro valorizzazione: organizziamo tanti tornei, partite con i ragazzi e il ricavato spesso lo diamo a tantissimi ospedali per bambini, quindi ci diamo molto da fare”.
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