Antonio Cassano torna a parlare dopo la buia stagione della Sampdoria e lo fa ai taccuini del Secolo XIX: “Mi sto allenando praticamente tutti i giorni. Questa estate deve essere diversa dalle ultime due. Abbiamo fatto una stagione orrenda, di positivo c’è solo la salvezza. Tutti abbiamo dato meno di quello che potevamo. Per fortuna la gara con la Juventus era l’ultima, ce ne fossero state ancora tre sarebbero stati guai…Per il secondo anno di fila mi è mancato il ritiro. Penso di aver dato il mio contributo e questo mi fa capire che posso essere ancora decisivo. Ma non posso essere contento perché troppe partite le ho viste dalla tribuna e non tutte le ho capite. Ho 33 anni, vado per i 34. Quando sarà il momento sarò il primo ad alzare la mano. Nella vita nessuno mi ha regalato niente, tanto meno adesso. Non è un problema se mi telefoneranno tra un giorno, dieci o un mese. Quando li sentirò dirò quel che penso. Se ci sarà condivisione felicissimo. Altrimenti vedremo che fare. Cosa mi aspetto? Solo una cosa, che non ci sia ‘prevenzione’ verso di me. Il termine ‘progetto’ nel calcio non l’ho mai capito. Voglio partire alla pari con gli altri e chi è più bravo gioca. Se tutto è chiaro io ci metto un attimo a prendere una decisione. Voglio fare una super stagione, dove sarò sarò. E per quanto mi riguarda sarò alla Sampdoria”.
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