Un arrivo improvviso, ma non inaspettato. Ieri Monchi è sbarcato a Fiumicino per iniziare ufficialmente la sua avventura alla Roma. Prima tappa Trigoria, poi subito a Pescara per stare vicino alla squadra. Buona la prima, con la vittoria dei giallorossi sulla squadra di Zeman. Il direttore sportivo spagnolo arriva in Italia dopo aver portato il Siviglia alla vittoria di numerosi titoli europei. Un traguardo che cercherà di raggiungere anche con la società giallorossa: “L’obiettivo è cercare di consolidare la Roma non soltanto ai vertici del calcio italiano, dove già si trova, ma anche nella élite del calcio europeo”, ha dichiarato il 48enne spagnolo ai microfoni di Roma TV – L’obiettivo a breve termine è quello di insediarmi qui alla Roma e di conoscere l’identità, la filosofia del Club, in altre parole avvicinarmi al Club. Successivamente, creare insieme a Ricky Massara una direzione sportiva che sia il più professionale possibile, perché ritengo che lì risieda uno dei segreti dei futuri successi. Questo per quanto riguarda gli obiettivi a breve termine”. Una vita in Spagna, prima da portiere, poi da dirigente. Dopo 27 anni a Siviglia ha deciso di cambiare pagina, di provare un’altra esperienza: “Ho molta voglia di ricambiare l’affetto e l’interesse che presidente, club e dirigenti hanno mostrato nei miei confronti e molta voglia di iniziare a lavorare e a costruire la migliore Roma possibile. Perché ho scelto la Roma? È stato l’interesse mostrato dal Club e la determinazione nel volermi qui. E poi il Club in quanto tale: un Club che a mio avviso si adatta perfettamente al mio modo di lavorare. Un Club che vuole crescere, ambizioso e che vuole lottare per traguardi importanti, una città magnifica, una tifoseria molto importante. Credo che ci siano tutti i presupposti per poter lavorare bene”.
Metodo, studio e senso degli affari: ecco la ricetta che ha portato Monchi a diventare uno dei migliori direttori sportivi in giro per l’Europa: “La pianificazione del lavoro è molto importante. Al Siviglia abbiamo costruito, con il contributo di tutti, un modello che è cresciuto gradualmente e che ha raggiunto risultati inimmaginabili. Credo che la Roma abbia già costruito molto, bisogna però continuare a costruire e sono convinto che con una buona programmazione, con le persone e le infrastrutture di cui la Roma è dotata, si possano raggiungere obiettivi importanti. Come viene vista la Roma nel mondo? È una visione molto positiva, quella di un club grande che rappresenta una delle maggiori città del mondo. Un club con una storia importante e che ha grandi potenzialità per il futuro. Il Presidente mi ha trasmesso entusiasmo, ambizione, voglia di raggiungere obiettivi importanti e molta fiducia. In tutte le occasioni mi sono sentito molto vicino, in sintonia con lui. E pur parlando lui l’inglese e io lo spagnolo, in ambito professionale abbiamo sempre parlato la stessa lingua. Un messaggio per i tifosi? Ho sentito tutto l’affetto dei tifosi sia ieri a Pescara che sui social network e l’unico modo che ho di ricambiare è attraverso qualcosa di cui sono dotato in abbondanza: entusiasmo, voglia di lavorare e la speranza che in futuro possano essere felici del mio lavoro”.
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