La Coppa Italia la vinse con la Roma nel ’90-’91, Ruggiero Rizzitelli, ex attaccante giallorosso, 154 presenze e 29 gol, legge la sfida di stasera all’Olimpico. «Bellissima questa semifinale tra Roma e Napoli, due grandi squadre. Ma in questo momento è chiaro che sta meglio la Roma, soprattutto da un punto di vista mentale, tenendo presente la pesante sconfitta del Napoli a Bergamo contro l’Atalanta».
Quindi, Roma favorita?
«Sulla carta sì anche perchè i giallorossi sono più freschi non avendo giocato domenica contro il Parma ma questa per il Napoli può essere la partita del rilancio. Una bella partita all’Olimpico contro la Roma potrebbe dare la spinta in campionato. Una spinta che potrebbe essere ancora più forte con un risultato positivo».
Da ex attaccante, se guarda la lista di Roma e Napoli, chi sceglie?
«Senza dubbi Higuain, un grandissimo attaccante e non solo per i gol che segna. L’argentino solo con la sua presenza in campo tiene impegnati due difensori e facilita l’inserimento degli esterni e dei centrocampisti. Uno come lui non lo toglierei mai anche se fisicamente non è al massimo».
E nella Roma?
«Garcia gioca senza un attaccante vero, non vuole dare riferimenti alle difese avversarie, così la sua squadra è più imprevedibile. In fase offensiva sono tutti giocatori dalla grandi qualità. Ovviamente per Totti vale lo stesso discorso di Higuain: riesce a fare sempre la differenza pur se non è al massimo».
Come spiega questa frenata di Benitez?
«Una fase di rallentamento ci sta. Benitez ormai il calcio italiano dovrebbe conoscerlo bene, non c’è nessuna partita semplice, anzi proprio le squadre che lottano per la salvezza possono crearti maggiori problemi. C’è da migliorare in fase difensiva e limitare il numero di gol al passivo».
Chi può essere l’uomo decisivo?
«Nel Napoli sicuramente Hamsik. Dopo l’infortunio non ha ancora ritrovato il rendimento di inizio anno e lui è assolutamente fondamentale per la capacità d’inserirsi tra le linee. Credo che debba diventare il vero leader del Napoli».
E nella Roma?
«Totti ovviamente, ma non solo. Anzi direi che il vero leader è stato proprio Garcia bravo a ricreare entusiasmo nell’ambiente e convinzioni nella squadra. De Rossi e Pjanic l’anno scorso non giocavano, ha ridato fiducia a tutti e due e li ha schierati nei ruoli più congeniali alle loro caratteristiche. L’autostima è cresciuta, la squadra gioca con allegria, i giallorossi si divertono».
Fonte: Il Mattino
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro