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Sepe, l’agente: “Se il Napoli non crede in Luigi a gennaio andrà via a titolo definitivo”

"Al Napoli non ci sono gerarchie, non ci sono certezze sul secondo e terzo portiere"

Mario Giuffredi, agente tra gli altri di Elseid Hysaj e Luigi Sepe, è intervenuto ai microfoni di Radio Goal in onda sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: “Sugli errori difensivi del Napoli? Quando l’intero reparto non è in forma smagliante, è normale che il singolo ne risente. Gli errori sono stati di reparto, non dei singoli. Ciò vale per Elseid così come per gli altri componenti del reparto difensivo. Su Sepe? Noi sapevamo di essere dietro Reina, Sepe doveva aspettare il suo turno se e quando veniva chiamato in causa. Nel mercato invernale verranno fatte le dovute valutazioni, è uno dei portieri italiani giovani più forti. Dà fastidio vedere che non si riesce a capire il livello ed il talento di Sepe. A gennaio faremo le nostre valutazioni, decideremo se continuare con il Napoli o andare via. E’ un pò come per Valdifiori, o il Napoli ci crede o va via a titolo definitivo. A gennaio penseremo al futuro, sono valutazioni che vanno fatte. Eravamo consapevoli di stare dietro a Reina, dobbiamo capire anche quanta voglia ha il Napoli di credere in Sepe visto che Reina non è eterno. Dobbiamo capire quanto il Napoli in futuro punta su Sepe. Se non esiste questa volontà, è inutile continuare fino a giugno. Sepe è un grandissimo portiere, dispiace se qualcuno lo sottovaluta o non gli dà le giuste attenzioni. Sepe non vuole giocare. Ci devono essere delle gerarchie, che però al Napoli si sono fermate al primo portiere. Non si è andati oltre, non c’è stata chiarezza sul secondo e sul terzo portiere. Non credo che Reina starà a Napoli altri 3-4 anni, bisogna capire anche in futuro il Napoli cosa vuol fare con Sepe. Da questo si capiscono tante cose, dalla situazione contrattuale allo spazio che può avere. Non ho detto che Sepe vuole giocare titolare, siamo consapevoli che davanti c’è Reina e aspettiamo il nostro turno. Le panchine in Champions non sono un’indicazione, coi giocatori si parla sempre in modo chiaro per chiarire il loro ruolo all’interno della squadra. Non lavoro su indicazioni, ma su certezze che al momento non ci sono. Non creare gerarchie, non dare certezze ai giocatori, non è costruttivo. Quando vedo che in Turchia Sepe va in tribuna non è normale. Al Milan o alla Juventus o in altre squadre non c’è una situazione del genere. Il secondo è secondo, punto.”

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