L’opinionista di Sky Mario Sconcerti, intervenuto ai microfoni di Radio Marte ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:
“In questi giorni non si è fatto altro che parlare degli eventi di sabato. Io credo che si debbano definire dei reati. Se definisci un reato, di che tipo di reato si tratta, allora puoi definire le pene. Il Daspo non è altro che un provvedimento amministrativo, non è un provvedimento penale. C’è da vedere cosa è stato fatto di penalmente rilevante per arrivare al Daspo. Bisogna definire due cose: quella del calcio è delinquenza comune. La seconda è che per quella delinquenza comune servono delle pene. Il calcio c’entra poco con quello che è successo. È solo il luogo dove avvengono certe cose. Dare un Daspo è come vietare ad un ladro di andare al supermercato. In Italia abbiamo 80mila ultras soggetti a Daspo. Sono quindi un problema più grande di noi. Vittoria della Coppa Italia? I tifosi non sono riusciti a godersela. Purtroppo per il calcio italiano non è un buon momento. Tutto dipenderà dal tipo di sentimento che si nutre verso il calcio. Io sono sempre dell’idea che anche questa è una cosa passeggera. La cosa che non vi giù è la generalizzazione che si sta facendo su Napoli. non è possibile che qualsiasi napoletano passa per camorrista. E poi dire sempre che allo stadio non ci puoi andare è una stupidaggine. Lo stadio è un luogo sicuro, casomai non lo sono in alcuni settori. Ma dire che le famiglie non ci possono andare è una cosa non vera. Spari fuori lo stadio? Il signore che avrebbe dovuto usare quell’arma è un signore di 48 anni. Non è un ragazzo. È qualcuno che avrà anche atri pensieri nella vita. Questo mi fa pensare che si tratta di delinquenza comune. È inutile spremersi. Se si tratta di delinquenza comune i reati ci sono già, basta applicare la legge. Non chiamiamoli ultrà generalizzando. Ci sono ultrà normali e ultrà delinquenti. Se non possiamo difenderci dal fenomeno ultras difendiamoci dalla delinquenza comune”
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