Roberto Boscaglia, ex allenatore del Trapani, è intervenuto ai microfoni di Si Gonfia la Rete in onda sulle frequenze di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di IamNaples.it: “Su Sarri? Lo conosco da tempo, lo seguo dai tempi della Serie D. Quest’anno sono stato una settimana ad Empoli a seguirlo dopo il mio esonero a Trapani. Il Napoli ha cambiato completamente rotta, affidandosi ad un allenatore esperto che ha fatto la gavetta, allenando in tutte le categorie ma che non ha allenato a grandi livelli. Questo può essere anche un bene. Lo stesso Giuntoli è un direttore giovane, interessante e che ha fatto bene al Carpi. Si è cambiata totalmente rotta. Sarri è un allenatore a cui piace stare sul campo, con lui bisogna lavorare. Molto dipende dalla società. Se la società gli dà la forza di lavorare con serenità e tranquillità, facendo capire che sul campo comanda l’allenatore, allora Maurizio può ottenere grandi risultati. È un professionista serio, un gran lavoratore, uno che capisce tanto di calcio. Altrimenti ci possono essere problemi, perchè Napoli è una piazza difficile che vuole vincere. Anche il rapporto coi grandi campioni che ha il Napoli può essere determinante, così come sarà determinante la forza che la società saprà dare all’allenatore. Se una squadra vuole vincere, tutti devono giocare di squadra e fare ciò che l’allenatore ritiene opportuno. Se Eto’o con Mourinho partecipava in fase difensiva, se lo ha fatto Messi quest’anno col Barcellona, allora possono farlo tutti. Se non ci sono queste premesse, allora il lavoro di Maurizio diventa difficile, ma credo che Sarri abbia già parlato con la società sui suoi metodi, su ciò che vuole dalla squadra, e penso che questi metodi siano stati sposati dalla società che altrimenti non l’avrebbe scelto. In campo comanda l’allenatore, e il rapporto con i giocatori sarà determinante. Si devono sfruttare le caratteristiche dei calciatori, ma deve crearsi un concetto tattico in un contesto di squadra, tenendo presente che nessun singolo ha mai vinto da solo, il concetto di squadra è basilare e determinante. Sarri è un allenatore che sa adattarsi alle caratteristiche dei calciatori. Quando un calciatore è bravo, può adattarsi bene a vari ruoli. Non credo che De Laurentiis si tiri indietro nel prendere qualche calciatore adatto al caso del Napoli. Sarri non è un allenatore legato in modo forsennato ad un modulo. Con questa rosa, Sarri può fare il 4-2-3-1 tranquillamente, il problema non si crea. Essendo un uomo di campo, Maurizio sa cosa fare, sa imprimere i concetti di gioco chiave alla propria squadra in base sia alla propria fisionomia, sia in base alle caratteristiche dell’avversario. Il cambio di rotta di De Laurentiis è chiaro. Si prova un allenatore italiano, dal profilo non come quello di Benitez, si prova un direttore proveniente dalla Serie B, per cui è un progetto totalmente diverso rispetto a quello impostato due-tre anni fa. Parlerà il campo, ma finora De Laurentiis ha fatto grandi cose al Napoli, ha anche il diritto di respirare un anno e capire come possono evolvere le cose, considerando che è il secondo anno che il Napoli è fuori dalla Champions.”
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