Il Direttore Pierpaolo Marino è intervenuto ai microfoni di Si Gonfia la Rete in onda sulle frequenze di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di IamNaples.it: “Sul ruolo di Ds? Non so se Aurelio abbia o meno bisogno di una persona al suo fianco che gli dia consigli. Fino alla mia permanenza, Aurelio mi ha sempre dato piena autonomia nelle scelte. Quando sono andato via, lo stesso Presidente mi disse di aver capito i meccanismi, di essere stato un ottimo maestro, e di voler seguire questa strada. Il team di lavoro a Napoli è ottimo. C’è un’ottima squadra a partire da Formisano fino a Baldari. C’è gente di qualità. Per come si sono sviluppati i fatti, De Laurentiis è rimasto fregato da Benitez, una fregatura che nasce dal carpire la volontà umana. Quando c’è buonafede da un lato, come nel caso di De Laurentiis, e malafede in senso di distorsione della propria volontà dall’altro, l’errore è comprensibile. Forse si è perso troppo tempo a discutere sul corteggiamento e sulla possibilità che Benitez restasse, e non si è mai discusso approfonditamente su come Benitez stava lavorando nel campionato di Serie A. La mia valutazione è che, per risultati e per quello che nell’arco di due campionato è stato mostrato, non sia un allenatore che regge quelle premesse per cui è arrivato. Abbiamo visto un allenatore che non ha messo in campo una squadra equilibrata, che aveva una grande qualità offensiva grazie ai calciatori messi a disposizione dal Presidente, e una fase difensiva non equilibrata. Ciò che rimprovero è l’involuzione di Hamsik, utilizzato a volte con una coerenza integralista, usato in una posizione non congeniale. Va ammirato perchè non si è mai lasciato andare ad una dichiarazione di polemica. La verità è che Hamsik era un valore aggiunto di questa squadra, e per due anni è stato quasi un peso. È ciò dice tutto sul lavoro di ottimizzazione delle risorse umane che un allenatore dovrebbe fare, e che non è stato adeguato nel caso di Benitez. Su Spalletti? Ho preso Spalletti ad Udine dopo che aveva fatto due retrocessioni consecutive. In quel caso si è rivelato un ottimo tecnico. Ha autorevolezza, personalità, sa intervenire quando c’è da intervenire, sa tenere il gruppo in mano e ha esperienza internazionale. Lo volevo portare a Napoli nel 2009-2010, fui autorizzato da Aurelio a contattarlo quando il Presidente aveva dubbi su Donadoni. Lo contattammo ma Luciano non si rese disponibile per problemi contrattuali con la Roma, non perchè non volesse venire. Sento De Laurentiis ma per questioni di lega, non tanto per questioni tecniche. Ci siamo sentiti per Bonaventura, prima che venisse bocciato dal settore tecnico del Napoli, e nel caso di Gabbiadini. Su Sartori? È bravo, ma è legato da un contratto con l’Atalanta che non sarà sciolto facilmente.”
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