Pierluigi Pardo è intervenuto ai microfoni di Si Gonfia la Rete in onda sulle frequenze di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di IamNaples.it: “Sul mercato del Napoli? Si sta lentamente muovendo. Il Napoli ha i suoi tempi, lo si sa da sempre, ma ciò che conta è il risultato finale, ovvero che i calciatori che dovrebbero arrivare a Napoli siano di qualità. Perotti è un’opzione interessante, Allan sarebbe perfetto per il centrocampo del Napoli. I nomi sono di qualità, adatti per il tipo di calcio che ha in mente Sarri, che è un calcio intenso dopo il calcio galattico ma spompato di Benitez. Sarri vuole portare una fame e un’intensità da provinciale, nel senso di una squadra che lotta dal primo all’ultimo minuto con il coltello tra i denti, e i nomi che si sentono rientrano in questa logica. Qualche partenza dolorosa ci sarà, anche perchè si cambia modulo. Uno tra Callejon e Mertens è destinato ad andare via. Non vedremo più il 4-2-3-1 visto con Benitez, quest’anno vedremo caratteristiche diverso. In difesa bisogna intervenire. C’è un problema di qualità dei singoli oltre che di reparto, quindi mi aspetto un innesto importante. Il fatto che il Napoli non sia arrivato tra le prime tre lo scorso anno è incredibile, considerando la qualità che il Napoli aveva e gli alti e bassi di Roma e Lazio. Il campionato deve essere l’obiettivo primario. È lì che si valuta il lavoro di un allenatore nel suo complesso. Affidarsi solo alle Coppe è rischioso perchè ci sono vari fattori che possono intervenire sul cammino europeo. Benitez lo scorso anno ha deluso non perchè ha fallito la vittoria dell’Europa League, ma perchè per 38 partite abbiamo visto un brutto Napoli, che ripeteva sempre gli stessi errori e che in certe partite è sceso in campo con un atteggiamento poco lucido. Il Napoli ha deluso in campionato. Sarri invece lavorerà in senso opposto, per costruire una squadra meno esplosiva, ma più intensa rispetto a quella vista lo scorso anno. Il sacrifico, l’energia, sono caratteristiche che non hanno solo le provinciali, guardiamo alla Juventus che ha si grandi nomi, ma questi grandi nomi hanno messo in campo sacrificio, energia e determinazione. Credo che il “Mazzarrismo” a piccole dosi sia un qualcosa di positivo, da intendere come intensità, ritmo e motivazione. Benitez ha una visione di calcio superiore a quella di Mazzarri, ma c’è bisogno di una sintesi tra le due cose. Sarri è stato preso per dare organizzazione in questo senso. L’unica cosa che preoccupa di Sarri è che è un diesel, inizia piano, e deve stare attento in fase di preparazione perchè Sarri non è considerato come Benitez che qualche bonus in più ce l’aveva anche in caso di inizio negativo. Se Sarri dovesse partire male qualche difficoltà può trovarla. Penso che Sarri abbia già pensato ad un carico di preparazione che faccia partire forte la squadra. ”
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