Carlo Laudisa, collega della Gazzetta dello Sport e Umberto Calcagno, ex calciatore, tra le altre, di Avellino e Benevento e attualmente vice-presidente dell’assocalciatori, sono intervenuti oggi ai microfoni di Marte Sport Live in onda su Radio Marte parlando del prossimo campionato di Serie A e delle prossime imminenti riforme che vedono obbligatori almeno quattro calciatori provenienti dal vivaio e altri quattro cresciuti in Italia. Ecco quanto riportato dalla redazione di Iamnaples. Per il giornalista le nuove norme Uefa sono ancora da definire: “Ci sarà flessibilità per una riforma virtuosa in partenza ma brusca nell’atterraggio, vista la probabile copiosa perdita di posti di lavoro. E’ però un cambiamento indispensabile. Le spese devono essere contenute e anche se non è giusto che paghino i calciatori la spending review va fatta.” La replica di Calcagno: “Molti calciatori dovranno lasciare l’Italia. Sono considerati esuberi. Questa norma è giusta solo se inserita nel giusto contesto. Non sarà un problema solo quello di ottanta calciatori in più ma ogni singolo caso. In Spagna e in Inghilterra hanno risolto il problema creando squadre “b” che integrano questi giocatori. Qui no. In più c’è un difetto di forma nella norma. Quando si parla di giocatori italiani non si intende di nazionalità italiana, ma che abbiamo militato dai 15 ai 21 anni almeno tre anni in Italia. Quindi in questo senso non ci sarà un miglioramento”.
