Giuseppe Pavone, attuale direttore sportivo del Pescara ed ex ds di Cavese e Foggia è intervenuto ai microfoni di Si Gonfia la Rete-Secondo Tempo in onda sulle frequenze di Radio Crc. Ecco le sue parole: “Cosa l’ha colpito di più di Insigne? “Io ero con la Cavese all’epoca e la cosa nacque in maniera molto semplicemente: la Cavese si allenava a Palma Campania dove tutti i sabato pomeriggio giocava la primavera del Napoli, successe che un sabato noi facemmo allenamento la mattina e loro giocavano contro la Lazio, io mi fermai a Palma Campania per vedere la partita. Vinse il Napoli 5-2 e fu una partita in cui praticamente giocò Insigne contro la Lazio. Dopodiché ci fu il mercato di gennaio ed all’epoca il responsabile del settore giovanile del Napoli era Caffarelli e siccome aveva giocato con me a Cava, gli chiesi se mi poteva prestare Insigne, lui inizialmente non lo voleva dar via anche perché poi avevano il Torneo di Viareggio ed io gli proposi di fargli fare il torneo di Viareggio e di prenderlo dopo visto che a Cava la squadra era già completata. A me serviva un giocatore con le sue caratteristiche, che unisse un po’ il gioco del centrocampo con quello d’attacco. Lui, naturalmente, non voleva in nessun modo ed io lo convinsi dicendo che se fosse andato male il torneo lui non aveva colpe, visto che gli avevo portato via il migliore, se invece avesse fatto bene, l’aveva fatto anche senza il migliore. Così lui si convinse a darmelo e praticamente venne a Cava nel mese di gennaio inoltrato, dopo il Viareggio, fece delle partite fino alla fine del campionato senza segnare nessun gol, ma tutte le volte che entrava la partita la spaccava. L’anno dopo a Foggia con Casillo e Zeman io lo suggerì a Zeman che quando lo vide disse “No, è troppo piccolo” poi lo vide giocare e disse “Però è forte”. Lorenzo è un talento.
Si aspettava che avesse una resistenza mentale così alta, visto il clima dei tifosi che c’è qui?
“Io credo sicuramente, la forza caratteriale uno la conosce dopo nel tempo, non si manifesta subito: una cosa era sicura però, quando giocava da ragazzo aveva una grande personalità e di solito chi ha una grande personalità ha anche una forza mentale e caratteriale sopratutto”.
Potrebbe diventare il Totti di Napoli?
“E’ difficile da prevedere, io auguro ad Insigne che diventi un giocatore bandiera anche se è anche difficile, ma lo auguro con tutto il cuore”.
Fonte: gonfialarete.com
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