L’ex allenatore Gianni Di Marzio ha parlato ai microfoni di Kiss Kiss Napoli al programma “Radio Goal”. Ecco quanto sottolineato da IamNaples.it:
“La Lazio ha un buon centrocampo, capace di palleggiare bene. Felipe Anderson? L’ho visto due anni fa in Argentina, guai a marcarlo a uomo, bisogna fermarlo a zona. E’ un brutto cliente, potrebbe saltare Maggio con molta facilità. Ora sto andando in Uruguay per il sub-20, spero di vedere altri talenti. Non bisogna sottovalutare neanche Djordjevic, è una prima punta, un trascinatore, dotata di grande forza fisica. Ero preoccupato prima di sfidare la Juventus, c’era troppo un clima di festa. Il Napoli non è entrato con la concentrazione dello scorso anno, dove gli azzurri la misero su intensità e ritmo. Domenica tocca a Strinic? Credo di sì, io non avrei mai fatto giocare Britos esterno basso a sinistra, non è il suo ruolo, è un palo fermo in quella posizione. Gabbiadini? Non vorrei che diventasse un problema per l’allenatore creando concorrenza a Callejon sulla destra. Per me è difficile che Manolo possa fare l’esterno destro d’attacco e rientrare continuamente con il sinistro. Il Napoli non è da scudetto, deve arrivare al terzo posto, una posizione ambita da tante squadre, non è assolutamente un obiettivo facile da raggiungere. “Lucas Leiva è un buon giocatore, buoni piedi ma è anche uno che non molla mai. Se c’è da recuperare palloni è sempre in prima linea. Principalmente però è un giocatore tecnico. Nessuno nella rosa del Napoli ha le sue caratteristiche. Obiettivamente Gargano è tra i più aggressivi, ora è anche maturo e più leader, David Lopez invece non ha la grinta giusta quindi forse meglio al posto del secondo. Mario Suarez ha caratteristiche invece completamente diverse. Se riesce a recuperare Inler è una cosa buona, un giocatore che è in grado di recuperare e anzi sarebbe un peccato non farlo, altrimenti Suarez sarebbe il sostituto per lo svizzero. Camacho è un ottimo giocatore, e lo vedrei bene in coppia con lo stesso Inler. Con il 4-2-3-1 è sempre comunque difficile vincere in Italia, quindi sarebbe meglio cambiare modulo, anche se in campo alla fine vanno i giocatori. Il pubblico conta, ma non è il fattore chiave. Contro la Juventus ho visto una squadra spenta“
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