Il collega di Repubblica Antonio Corbo, intervenuto ai microfoni di Radio Marte ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:
“Questo fatto del modulo è un falso problema. La maggior parte dei tifosi non distinguono un modulo da un altro, lo stesso dicasi di noi giornalisti. Sono discorsi di grande fascino, ma astratti. Molto dipende dal tecnico e dai giocatori. Uno spostamento di 20 metri in avanti o indietro di un giocatore cambia letteralmente il volto dalla partita. Benitez era integralista, ma adesso non facciamolo passare per l’ultimo dei brocchi. Lui è stato molto bravo nell’individuare i punti di criticità degli avversari e a sfruttarli a nostro favore. Mercato in entrata? Il Napoli andava sottoposto ad una specie di check-up. La squadra che si è classificata quinta, se avesse avuto grande continuità e se tutti i giocatori avessero osservato un vita corretta sarebbe potuta arrivare seconda. Potevamo fare bene e alla fine siamo arrivati ad un rigore dalla Champions. Questo faceva capire che la squadra aveva la possibilità di fare bene. Poi mettici l’assenza di un centrocampista di qualità, l’assenza di un progetto tecnico e un allenatore in scadenza. Pensate che l’ultimo difensore dal passo veloce è stato Grava. Nessuno, né De Laurentiis, né Bigon, ma nemmeno Mazzarri all’epoca, avevano notato questa criticità. Bisonga avere una visione più d’insieme del campo di gioco. Prendiamo come esempio la finale di Champions: la Juve l’ha persa perché aveva Pirlo in campo. Se gli altri hanno centrocampisti che corrono con i piedi buono, il metodista diventa un peso inutile”
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