Christian Maggio, esterno destro del Napoli, è intervenuto ai microfoni della trasmissione Radio Gol in onda su Radio KissKiss Napoli, intervistato da Carlo Alvino a Dimaro. Ecco quanto emerso dalla redazione di Iamnaples.it: “Per me è un onore essere ancora qua. E’ passato tanto tempo, e ho fatto un bel percorso, ma bisogna continuare così” dice il difensore. Alla domanda su cosa abbia appreso dai vari allenatori precedenti e cosa invece da Sarri, risponde: “Ogni allenatore mi ha dato qualcosa, e l’esperienza conta tanto. Essere più tranquillo a livello caratteriale ma anche a livello tattico. Questo per dare sempre il massimo negli anni successivi. Sarri è simile a Mazzarri, maniacale sugli allenamenti. Si vede che è arrivato dal basso. Siamo solo all’inizio ma è già qualcosa. La differenza tra lui e Benitez? Il modo di allenare. Benitez ci faceva stare più tranquilli, riposare tanto. Con Sarri invece c’è più lavoro. Lo spagnolo è più inglese come modo di allenare. Sono due persone che sanno cosa vogliono, e questa è la cosa più importante. L’anno scorso non è andata come volevamo. Siamo arrivati in semifinale di Coppa Italia, di Europa League e giocandoci all’ultimo l’ingresso in Champions League. Per noi c’è stato rammarico. E’ arrivata una sterzata da parte della società. Spero di partire bene dall’inizio con un’impronta importante. Ma anche se così non fosse non bisogna farsi prendere dal panico”. Sul gol al Livorno alla Van Basten: “Lui è stato una leggenda. E’ stato un gol importante nella mia carriera, farlo a Napoli con il Napoli è stato fantastico. In questi ultimi anni il mio ruolo è cambiato, parto più indietro giocando con la difesa a quattro. Ora il mio obiettivo è quello di difendere. Ora come ora non è fare gol”. A Napoli si vive bene? “I miei amici del Nord erano scettici sul fatto che andassi a Napoli. Gli ho detto di venire giù a trovarmi. Dopo cinque giorni non volevano più andare via. Prima di parlare venite a visitare Napoli perchè è fantastica. Ho avuto anche la fortuna di avere un bel rapporto con la tifoseria. Con Paolo Cannavaro infatti c’è una grande amicizia. E’ stata la prima persona che mi ha fatto sentire a casa. Anche se è andato via ma rimane una persona fondamentale. C’è anche l’obiettivo personale di scalare posizioni come presenze nel club, certo. Sono ancora in grado di dare molto, anche se alcuni mi danno per vecchio, ho le qualità giuste. Quando sarà quel momento in cui non potrò più dare il contributo ve ne accorgerete perchè sarò il primo a cambiare aria. Dove vogliamo arrivare? La grinta c’è, la squadra anche. E’ brutto dire vinceremo lo scudetto quando magari non sarà così. Viviamo giorno per giorno. Partiamo per vincere, non si sa cosa, ma per vincere”. Un ultima parola su Pepe Reina: “Sono contento che sia tornato. Una persona positiva sia fuori che dentro il campo. Diceva sempre che voleva tornare a Napoli. Oltre all’esperienza che ha, si vede che vuole dare tanto al club. Speriamo ci dia una mano a far bene. Dico a tutti i tifosi di continuare a tifare sempre Napoli. Quest’anno daremo sempre di più, da parte mia darò il 100%. Solo così possiamo capire che abbiamo dato il massimo. Quello che i tifosi vogliono e pretendono”.
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