Era anche lui presente al campo di Carciato, Alberto Cavasin, ex allenatore di Brescia, Fiorentina, Lecce e Trento, a vedere gli allenamenti di mister Sarri: “La cosa migliore, è fare amichevole con squadre di valore. Evitando, quindi, di fare trasferte lunghe, così da dormire bene, e da allenarsi bene il giorno dopo. Questa gestione, è il preludio di una buona stagione, così da essere attenti alla forma fisica. L’abitudine a conoscersi ed a giocare insieme, consente al gruppo di migliorarsi, cosicché in determinate situazioni la squadra può avere la meglio: la conoscenza, è fondamentale, il Napoli, in questo, è cresciuto, perché ha mantenuto tutti i giocatori dell’anno scorso. Un allenatore non guarda al calendario, almeno agli inizi della stagione. Guarda le squadre che va ad incontrare, se possono essere in ritardo, se hanno allenatori nuovi, se hanno calciatori infortunati: tanto, davvero, si incontrano tutte“.
Cavasin, che nel 2005 ha allenato il Brescia, conclude il suo intervento a Radio Goal parlando di Hamsik: “Ho voluto farlo allenare con la prima squadra perché era un bambino vecchio: aveva 18 anni, ma l’ho fatto esordire in serie A, perché era maturo, al di là della disciplina che colpiva ed apprezzava, era equilibrato“.
MB
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