Ai microfoni di radio Marte ha parlato così il giornalista Marco Bellinazzo. Ecco le sue parole:
“Il mercato prima del Covid vedeva cifre altissime e, di conseguenza, anche al Napoli erano giunte offerte importanti per giocatori che però erano imprescindibili per il progetto tecnico, anche perché c’era la convinzione che non si sarebbero svalutati. In realtà, come la storia di Allan insegna, questo è accaduto, sia per demeriti dei giocatori che per la crisi economica. L’effetto della crisi si abbatte sul costo dei cartellini e non rende avvicinabili certi giocatori. La somma di cui parlava De Laurentiis per la perdita del COVID-19 tiene conto un po’ di tutto.
Questo incide nel bilancio del Napoli ma l’equilibrio deve fare i conti con ricavi che non sono cresciuti quanto avrebbero dovuto. Se si mettono insieme i costi del cartellino e gli ingaggi vanno a mangiarsi quello che il Napoli ricava da sponsor e tv. A volte neanche i ricavi della Champions bastano, quindi deve fare budget con 50 milioni in meno. Evidentemente a lungo andare la situazione potrebbe subire un ridimensionamento a livello tecnico. Le perdite del Napoli dell’anno prossimo non si noteranno nel bilancio. C’è una riduzione degli incassi per lo stadio, ci sarà sicuramente un problema per le sponsorizzazioni, che non cresceranno e saranno minori. Questi sono i danni diretti ma credo ce ne siano anche di indiretti, legati alle valutazioni di certi giocatori che con la pandemia sono calate. Koulibaly ad esempio poteva essere venduto a 100 milioni, oggi se va bene lo piazzi a 70, Allan poteva essere ceduto al doppio. Credo che siano questi i danni a cui fa riferimento”.
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