Aronica, Iezzo, Grava e Reja parlano di ricordi, aneddoti e presente del Napoli

Salvatore Aronica, Gennaro Iezzo, Gianluca Grava e Edy Reja, colonne portanti del Napoli 2005-09, sono intervenuti ai microfoni della trasmissione Radio Gol in onda su Radio KissKiss per parlare di Napoli e del prossimo incontro di campionato. Ecco quanto emerso dalla redazione di Iamnaples.it. Aronica ha dichiarato: “Sia come napoletano che come ex calciatore del Napoli, credo che l’applauso per Paolo Cannavaro sia veramente dovuto. Tutto il reparto difensivo dovrà prestare attenzione a Zaza e gli altri attaccanti. Fuori casa gioca meglio che in casa. Non danno punti di riferimento. Zaza in fase risolutiva non lascia scampo. Se si comporterà da Napoli come giovedì scorso allora penso che non ce ne sarà per nessuno. Zapata ha giocato tre partite da titolare e ha segnato quattro gol. Per il modulo che adotta il Napoli credo sia perfetto. Tra i pali? Metterei Gennaro Iezzo. Reja come persona è eccezionale”. Iezzo ha dichiarato invece: “Il Napoli può accorciare sulla Roma, c’è la possibilità di arrivare secondi e il Napoli non può più sbagliare. Davanti ci sono giocatori che non danno mai punti di riferimento. La mentalità delle squadre che vogliono vincere qualcosa di importante è quella vista in Europa. Ha vinto in venti minuti una partita importante. E’ già agli ottavi di Europa League, è andato avanti in Coppa Italia e la Roma non è più così lontana. Reja ha una pazienza eccezionale”. Gianluca Grava ha dichiarato così: “Grazie per la fiducia ad avermi fatto chiamare. La scalata dalla C alla Champions andrebbe raccontata in un libro. Siamo tutti orgogliosi. E’ stato un piacere aver fatto parte della scalata del Napoli. Bisogna dar merito a chi, come noi, ha riportato il Napoli a livelli altissimi”. Edy Reja ha infine concluso così : “Ci hanno dato una grande mano per la risalita in Serie A. Erano veramente bravissimi. Quel Napoli-Genoa è un momento indelebile, soddisfacente. Resterà nella memoria per tutta la vita. Coronammo un sogno. I ragazzi erano grandi. Su Lavezzi dicemmo che avrebbe portato il Napoli in alto, nonostante fosse un po’ sovrappeso. E infatti così fu”.