L’avvocato della famiglia Esposito Angelo Pisani e la madre di Ciro, Antonella Leardi, sono intervenuti ai microfoni della trasmissione Si Gonfia la Rete di Raffaele Auriemma in onda su Radio Crc per parlare di Ciro. Ecco quanto emerso dalla redazione di Iamnaples.it. L’avvocato Pisani ha dichiarato: “Conosci bene la vicenda di Ciro purtroppo Raffaele. De Santis è stato aggredito certo, l’abbiamo detto anche noi. Però solo dopo aver sparato a Ciro Esposito è stato aggredito dai tifosi del Napoli che cercavano di fermarlo. E lo stesso De Santis ha detto di essere stato aggredito prima, invece lo è stato dopo aver sparato. Lui sperava di poter invocare un tentativo di legittima difesa. Ma chi attacca un pulmann di bambini con bombe carta e razzi non può non aspettarsi una reazione di tutti, o almeno come minimo di chi era sul pulmann. Nel provvedimento del pm c’è l’aggravante per futili motivi, che può portare una pena molto grave, come addirittura l’ergastolo. E sarebbe la cosa giusta. Ci sono adesso tante iniziative per Ciro. Anche uno stadio con il suo nome, a Scampia. Il Papa è venuto a Napoli e ha parlato nei luoghi in cui c’è scritto “Ciro vive”. Si sa chi sono le quattro persone coinvolte quella sera, ma l’iter della giustizia è lunga. C’era anche il rischio che De Santis venisse liberato per decorrenza dei termini. Pare ci siano anche dei nomi illustri in questi quattro nomi. L’iter è lungo ma siamo sulla buona strada. Questa condanna sarà non solo un risarcimento per la famiglia Esposito, anche se non sarà mai all’altezza. Se le istituzioni avessero fatto il 10% di quello che ha fatto questa donna, saremmo stati molto meglio”. La madre di Ciro ha invece dichiarato: “C’è sempre un po’ di tensione, perchè ho la paura che possa spuntare un’ombra. Ci sono gli avvocati di mio figlio e il pm a cui do tanta fiducia. Mio figlio deve avere la giustizia che merita. Ho sempre detto di volere giustizia, ma vendetta. Chiedo giustizia non solo per Ciro, ma per tutti i ragazzi nelle sue condizioni. Non esiste prezzo per potermi ripagare della morte di un figlio se non con la giustizia divina. Ho fatto un’associazione che si chiama “Ciro vive”, è un atto di compassione e solidarietà. Ciro è morto per difendere bambini. La piazza di Scampia a Ciro Esposito è un grande atto, dovuto tralaltro. Abbiamo anche fatto un libro che si intitola “Ciro Vive”. Voleva farmi diventare nonna, voleva rendermi felice”.
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