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Andrea Carnevale: “Zapata non ci interessa. Andare all’estero? Esperienza che va fatta. E vi svelo un retroscena..”

L'ex attaccante degli azzurri, ora osservatore dell'Udinese, parla del prossimo match di Coppa Italia e svela due incredibili retroscena sulla sua permanenza a Napoli

Andre Carnevale, ex giocatore del Napoli e attualmente capo degli osservatori dell’Udinese, è intervenuto ai microfoni di Si Gonfia la Rete di Raffaele Auriemma, in onda su Radio Crc. Ecco quanto emerso dalla redazione di Iamnaples: “La gente ricorda di quel Napoli un Napoli straordinario con Careca, Giordano e Maradona che ci hanno permesso di vincere quello che abbiamo vinto. C’era Alemano, Corradini, Bagni e tanti altri che sono cresciuti vicino ai big. La differenza la faceva solo Diego. E’ come se ci fosse Messi a Napoli, sarebbe la stessa identica cosa. Domani al San Paolo proverete a fare lo scherzetto, ci sarà un Napoli motivato e propositivo. C’è un fuoriclasse autentico che si chiama Higuain. Ci saranno anche Zapata, Jorginho e Hamsik, che sono partiti dalla panchina contro la Lazio ma che giocherebbero titolari dappertutto. A noi ci saranno pochi titolari e tanti ragazzi della primavera. Tanti giocatori partiti per la Coppa d’Africa. L’Udinese ce la metterà tutta per battere il Napoli. La squadra titolare non ce l’abbiamo ma undici giocatori in campo ci saranno, su questo non c’è dubbio. Ci serve un attaccante, ma non sarà Zapata. Non perchè non sia all’altezza, anzi è un giocatore straordinario, che se non ci fosse Higuain giocherebbe molto più spesso. Non se ne priveranno. Il Napoli interessato ai nostri giocatori? Siccome siamo in emergenza non credo partirà qualcuno. Io faccio l’osservatore, ma sulle scelte l’ultima parola è del presidente. Stipe Perica, del Nac Breda, è un buonissimo giocatore. C’è già però un goleador, che è Toto di Natale, al quale non vorremmo affiancare un classe ’95, ma qualcuno di più maturo. Lui in Canada? Non sarebbe male per lui, un esperienza all’estero ci può stare. Dopo il Napoli mi voleva il Bayern Monaco e lì sbagliai veramente tanto a non accettare. Mi sentivo inadeguato. Le esperienze all’estero vanno sempre fatte. Un anno mi chiamò anche la Juventus, e io volevo andare. Diego se fossi andato mi avrebbe ammazzato. Con l’arrivo di Romano e Careca il posto per me era duro da conquistare, ma con Bianchi trovammo una soluzione e giocai più defilato a sinistra, alla Insigne, e rimasi in azzurro”.

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