Giorgio Perinetti, giochi per noi in anticipo Palermo-Napoli…
«È una partita aperta ad ogni risultato perché si disputa alla ripresa del campionato e dunque rappresenta un’incognita per entrambe le squadre. Sotto questo profilo è ancora più incerta di quello che è. Inoltre a entrambe lamentano un’assenza importante, ovvero Ilicic nel Palermo e Lavezzi nel Napoli, anche se gli azzurri hanno qualche ricambio in più. Sono in ogni caso due ottime squadre, protagoniste da anni del calcio italiano, è sempre una sfida tanto attesa tra le due regine del Sud, il Napoli è ormai stabilmente squadra di vertice, il Palermo da molti anni è protagonista in serie A»
Che cosa hanno in comune Palermo e Napoli?
«La passione autentica per il calcio, sono due piazze calde che amano le proprie squadre, che interpretano in modo unico il modo di tifare. In questo senso sono vere e proprie oasi del calcio moderno».
Ha lavorato per entrambi i club, quella di stasera è una partita particolare anche per lei?
«È la mia sfida speciale: Napoli è la città delle molteplici emozioni, quando ti svegli ogni giorno ne provi una, è accaduto anche a me. Palermo rimanda direttamente alla mia sfera privata di affetti (la moglie Daniela Logiudice è palermitana, ndr), in ogni caso sono state due grandi esperienze».
Ha vissuto il Palermo in due momenti diversi, che ricordi le evoca?
«Ne ho tantissimi. Dal punto di vista tecnico nel Palermo ricordo la scalata dalla serie C alla serie B dopo tanti anni. Ho partecipato alla vita di un club con una gestione difficile, ci fu un lavoro proficuo anche se in piena sofferenza. Devo comunque molto a Palermo, a Sensi che mi volle lì e ai tifosi. Il mio futuro è di nuovo in Sicilia? Vedremo…».
A Napoli ha vinto gli scudetti ed ha anche sofferto la crisi economica, che ricordi ha?
«Due esperienze molto diverse. La prima nel grande Napoli di Maradona, dove ho partecipato con Ferlaino e Moggi agli ultimi trionfi, ma anche la stagione in cui, con un giovane Ranieri in panchina, arrivammo quarti dopo l’addio di Diego. Poi sono tornato nella gestione Naldi e pure riuscii a ottenere risultati soddisfacenti: subentrai a stagione in corso con il Napoli a 13 punti, alla fine evitammo la retrocessione in C1. Ci salvammo anche l’anno successivo, gestendo una situazione complicatissima, ed infatti arrivò purtroppo il fallimento».
Oggi è cambiato tutto: che giudizio dà dei club Palermo e Napoli?
«Sono società solide, ambiziose, moderne, con dei tifosi eccezionali. Entrambe le politiche si sono dimostrate vincenti, anche se con possibilità diverse, perché Napoli ha un bacino e un fatturato superiori al Palermo. Sono però entrambi club modello».
E di Zamparini e De Laurentiis?
«Sono senza dubbio due presidenti passionali ma innanzitutto due imprenditori importanti e avveduti. Sono manager che portano avanti due grandi società con la necessaria attenzione amministrativa che consente loro di competere ad alti livelli senza commettere passi falsi. Non posso che fare loro i complimenti».
A gennaio Palermo e Napoli hanno puntato su due talenti sudamericani, Vazquez e Vargas…
«Si tratta di due grandi talenti che arricchiscono tecnicamente non solo le rispettive squadre ma anche la serie A di cui sono patrimonio. Bisogna però aspettarli con calma, senza caricarli di eccessive pressioni».
Se la sente di azzardare un pronostico?
«Non lo posso fare per motivi sentimentali ma anche perché i pronostici secondo me sviliscono il calcio, che dipende anche da tante variabili. Sarà una partita importante, sicuramente da vedere, spettacolare per chi ama il calcio. Da tripla».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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