L’ex capitano azzurro Paolo Cannavaro ha parlato del suo passato e dell’esperienza al Sassuolo ai microfoni di Tiki Taka. Ecco quanto selezionato da IamNaples.it:
“Mazzarri che morde la bottiglietta a San Siro? È un allenatore che riesce a tirare sempre fuori il meglio dai propri calciatori. Sinceramente gli ho visto fare di peggio a Napoli (ride, ndr). La storia del togliersi la giacca ha portato ad esempio fortuna non poche volte. Quanto mi manca? Avevo un bellissimo rapporto con lui, al di là dell’aspetto professionale. Le strade nel calcio si dividono, resta un bellissimo ricordo. Giudizio su Seedorf? Non basta essere stato un grande calciatore per essere un grane allenatore ma si parte con una marcia in più. C’è bisogno di altro…Curva? L’ho frequentata da bambino e da calciatore, è il settore più emozionante dello stadio. Momento più bello della mia storia azzurra? Sicuramente la vittoria in finale di Coppa Italia contro la Juventus, anche se ho sempre anteposto a tutto il ritorno in Serie A della squadra partenopea: il segno più concreto della rinascita. Addio? La delusione c’è, pensavo ad un futuro diverso ma non mi sono state date le possibilità. Salvezza con il Sassuolo? Speriamo, la situazione si è complicata ma la matematica offre ancora qualche possibilità. Brusco cambiamento di obiettivi? occorre molta umiltà e fortunatamente non ho avuto difficoltà ad adattarmi in un ambiente positivo e completo professionalmente come quello nero-verde. Non c’è feeling tra De Laurentiis e la famiglia Cannavaro? Sono stato sette anni nel Napoli e ho dimostrato sempre di valere certe posizioni. Fabio ha qualche sassolino nella scarpa per la mancata concessione da parte del presidente dello Stato in occasione della sua partita d’addio al calcio giocato. Calciatori messi all’angolo nel Napoli? Non ci sono motivi tecnici o tattici ma aspetti prettamente ambientali. Non è una questione di moduli o numeri…Quando ho capito che il rapporto si era interrotto? Sin dal ritiro ho notato qualcosa. De Laurentiis geloso del mio cognome? A Napoli il cognome Cannavaro vuol dire tanto per il calcio napoletano. Fabio ha raggiunto livelli altissimi e ora in città tutti mi difendono. Stagione azzurra? Pensavo a traguardi diversi ma le squadre che sono davanti stanno facendo cose straordinarie. Ombra di mio fratello sulla mia carriera? Sicuramente ci sono più svantaggi che vantaggi, oggi finalmente sono Paolo e non più il fratello di…Il mio ex spogliatoio? Sento i miei ex compagni tutti i giorni, non parliamo però di calcio. Attaccanti per il mondiali? Bisogna approfittare del momento di forma dei calciatori, Immobile sta segnando a raffica”.
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