Nino D’Angelo, cantautore, ha parlato ai microfoni di Radio Marte, nel corso di Si Gonfia La Rete: “Io sono un grande fan di Koulibaly, già da quando è arrivato al Napoli e mi ricordo che all’epoca, qualcuno aveva sempre qualcosa da dire. Oggi, invece, è un calciatore di caratura mondiale. Non merita di essere offeso. E’ stato come se avessero offeso me. Poteva fare a meno di applaudire, perché mancherà per due giornate. Il gioco del calcio sta perdendo tanta bellezza e per quanto possa essere bella una partita di calcio, non può valere quanto una vita. Il tifo, quello vero, è un’altra cosa. Sono dispiaciuto per quanto accaduto a quel tifoso. Con la morte di Ciro Esposito non è cambiato niente. Quando muore qualcuno si dice sempre qualcosa, poi passa una settimana e tutti si dimenticano cos’è successo. Non esiste cosa più brutta del razzismo, io l’ho subito negli anni ’80 da italiano quando andavo al Nord, anche musicalmente, la gente ti etichettava. Senza fare vittimismo, c’è da dire che c’è sempre stato e non è una cosa nuova. Ma bisogna smetterla, non si devono più fare distinzioni per colore della pelle o etnie, si deve sempre parlare di persone“.
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