È una lunga corsa contro il tempo. Prima certezza: il Nuovo Napoli Basket non passerà per la Corte federale. Si attendono le motivazioni della Commissione Giudicante della Fip, che venerdì scorso ha rigettato il ricorso del club azzurro, per inoltrare le carte direttamente al Tnas (Tribunale nazionale di arbitrato dello sport), cui è stata chiesta una procedura d’urgenza che potrebbe portare alla clamorosa sospensione del campionato di Legadue. È guerra totale dunque, l’obiettivo resta soltanto uno: la riammissione, perché a dire della società i 33 mila euro di tasse sono stati versati regolarmente entro 15 giorni dall’ingiunzione di pagamento.
Il generale azzurro si chiama Maurizio Balbi, leader del gruppo Lakers Flytech che opera nel settore dell’industria aeronautica e già sponsor del Napoli Basketball lo scorso anno. Martedì Balbi sarà a Napoli per occuparsi della società. Dopo una giornata di incontri, alle 17 è prevista una conferenza stampa alla quale parteciperanno l’avvocato Giovanni Allegro che difende il club e quel Dario Boldoni che ha affiancato Balbi in quest’avventura.
Balbi, la sensazione è che siamo appena all’inizio…
“Sarà una bella avventura. Pentito? Neanche per un secondo, mi spiace soltanto che ci sia una sorta di accanimento nei confronti di determinati contesti. Capisco che la federazione si sia sentita presa in giro, ma noi non c’entriamo niente con la vecchia proprietà”.
Tanti gli scenari: cosa auspicate?
“Vogliamo tornare a giocare. Siamo pronti a prendere un nuovo coach e tesserare il pivot Metreveli. Ma se il Tnas non ci rimetterà in vita programmeremo il futuro in un’altra maniera, entrambe le situazioni hanno i loro aspetti negativi o positivi. Comprare un titolo e ripartire da zero a giugno? Perché no, l’importante è che si continui a lavorare in sinergia tra le parti”.
Parla dell’amministrazione comunale?
“Beh, diciamo che se dovesse cadere la giunta de Magistris – parlo per ipotesi – si farebbe qualche passo indietro”.
Anche perché vi è stata spalancata una porta per ciò che concerne la gestione dei suoli dell’ex Palargento.
“Sia chiaro che non abbiamo canali privilegiati, ma i primi incontri a Palazzo San Giacomo sono stati positivi. La mia idea è che una squadra di basket e il palasport siano due cose inscindibili, visto anche l’attuale periodo economico. Boldoni con la sua azienda si occupa proprio di impianti sportivi, domani illustreremo il progetto nel dettaglio”.
Siete già al lavoro per il project financing?
“Pensiamo a quello, l’importante sarà restituire alla città una struttura che possa ospitare discipline indoor, dal basket alla scherma”.
E il Palabarbuto?
“Non so cosa farmene, così com’è non potrebbe neppure ospitare la Legadue”.
La sua azienda si chiama Lakers, lei parla come un imprenditore moderno e appassionato: pensa di poter essere l’uomo della svolta per il basket napoletano?
“Calma, siamo soltanto all’inizio”.
Fonte: Marco Caiazzo per La Repubblica
La Redazione
S.D.
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