Il pirata Morgan De Sanctis, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di IamNaples.it: “Riguardo le prestazioni nelle ultime due gare, il Napoli è riuscito a far vedere cose importanti. i risultati sono si positivi ma non vinciamo dalla partita con il Catania: un blocco non c’è stato ma c’è stato un rallentamento. Abbiamo affrontato avversari ostici, Lazio e Udinese in trasferta; in casa avevamo l’obbligo di battere la Samp anche se per amor del vero, i blucerchiati sono in un ottimo momento di forma. Andiamo a Verona consapevoli di dover portare i tre punti a casa: il Chievo è un campo ostico per il Napoli; da quando sono qui abbiamo vinto una sola volta. Blindare il secondo posto? Certo, correndo verso il primato, rimarremo immuni da brutte sorprese. Sappiamo benissimo di avere sette punti in meno rispetto alla Juve e di averne cinque di vantaggio sulla terza; è arrivato il momento di schiacciare l’acceleratore e ripartire. Se la classifica rispecchia i reali valori? La serie A ha sette squadre con valori importanti: ogni anno si verificano situazioni tali che possono cambiare gli assetti interni. Questo gruppo di squadre, nei prossimi anni, manterranno il gap sulle altre a meno di sconvolgimenti economici; mi riferisco all’ingresso di sceicchi in A … Sono ottimista riguardo al futuro: i pareggi sono figli di prestazioni contro grandi squadre, in mezzo la disfatta di Plzen che ancora non mi spiego. Ci siamo guardati in faccia e siamo ripartiti; chi si permette di storcere il naso rispetto ad una stagione simile sbaglia: sotto molti punti di vista questa città è autodistruttiva. Potrei fare nomi e cognomi, da quando sono arrivato qui ci sono state almeno tre situazioni delicate. Un esempio? Napoli – Lecce, ho dovuto giustificare un mio atteggiamento. Così vivo le partite e non mi si può criticare se esulto! Sono andato avanti in sede legali perché non si può minare la serenità di questo ambiente ed intaccare la mia immagine. I tifosi devono vedere quello che la squadra fa in campo. Questa società è forte, dal presidente al mister per arrivare ai calciatori. Abbiamo personalità e la gente deve capire realmente la portata di questa squadra. Se veramente la gente fosse esigente così come lo è con la squadra, Napoli sarebbe la città più bella del mondo! Guardate la realtà dei fatti così come lo facciamo noi. Futuro in azzurro? Sono soddisfatto del rinnovo, mi sono preso la responsabilità di riflettere: il calcio è impegnativo e alla mia età ogni valutazione deve essere fatta con calma. Critiche nei miei confronti? Svolgo il mio lavoro da tanto tempo e non accetto critiche inesatte. Mi ritengo, forse in maniera presuntuosa, uno dei migliori portieri: non mi sembra di aver avuto problemi in Europa o in Italia. Non mi fanno né freddo né caldo le critiche sulle uscite. Riguardo alla rimessa in gioco, da quest’anno proviamo a giocare palla da dietro e le squadre ci studiano e ci pressano: valuto tutto in campo, anche il manto erboso e siccome i nostri difensori non sono grandi palleggiatori, aspetto. I fischi? Li sento eccome, ma se lo stadio è pieno con 60.000 persone che ci fischiano piuttosto che incoraggiarci perché con la Samp dovevamo automaticamente vincere, allora non va bene. Ci sono calciatori diversi, alcuni giovani e altri permalosi, che non sanno come comportarsi. I nostri tifosi sono incredibili ma devono fare come i tifosi inglesi: incitare la squadra dal 1’ al 90’; in Italia purtroppo conta solo il risultato rispetto all’impegno e alla prestazione. Qui manca la cultura della sconfitta; d’altronde lo sport è questo … avendo giocato all’estero, posso dire che manca la cultura dello sport. Se ci influenzano le voci su Cavani? Edi, se fa le prestazioni che sta facendo, acquisisce la stima e l’affetto dell’intera squadra. I momenti negativi capitano e in questo momento lo apprezzo molto come compagno di squadra. Lavezzi è stato un grande compagno di squadra, altruista e disponibile sempre. Edi sta crescendo umilmente sia in campo che fuori e questo atteggiamento è impagabile. Le critiche che lo vogliono sacrificato per il lavoro di squadra, sono barbarie dialettiche. Chi lo ha detto, da ex calciatore, ha sempre guardato i suoi interessi. Prima di arrivare a Napoli chiesi informazioni, ora ho capito cosa vuol dire essere napoletano.”
La redazione
F.G.
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