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Montella: “Il Napoli è già da scudetto, la mia Fiorentina sarà la sorpresa”

L’ex Aeroplanino: «Mi emoziona sempre tornare al San Paolo»

A Castello di Cisterna, diciotto chilometri da Napoli, Vincenzo Montella volava tra i pali come un gatto tra i pulcini del San Nicola. Poi vide Maradona segnare una tripletta (e che tripletta!) contro la Lazio e cambiò idea. «No, contro il Napoli non può essere una partita come le altre. Perché sono napoletano e nel mio cuore di bambino c’è sempre stato l’azzurro. È una gara speciale perché le prime partite le ho viste al San Paolo dove ho visto segnare il grande Diego. Sin da piccolo scappavo per andare a vedere il Napoli, capirete…».
Montella, stasera la sua Fiorentina è un test molto ostico per il Napoli?
«Ma lo è anche per noi. Anzi di più: il Napoli ha una identità precisa, ha cambiato poco e quindi i giocatori hanno l’abitudine a giocare insieme. Noi, invece, dobbiamo ancora lavorare».
Ha uno squadrone, mica si lamenta?
«Come potrei? Ho fatto i complimenti al presidente e ai dirigenti per il bel lavoro: sono molto contento del nostro mercato, sia qualitativamente che numericamente. Per questo dico che è un mercato da 10, un voto altissimo. Sono davvero felice, di più non si poteva fare».
Però lei voleva Berbatov.
«Su questa vicenda non voglio soffermarmi. Io avevo chiesto un giocatore da tanti gol e sono stato accontentato, ne è arrivato addirittura uno che ha vinto la ”Scarpa d’oro”: Luca Toni potrà darci una grossa mano, a Firenze ha lasciato un bellissimo ricordo».
Lo scambio Nastasic-Savic?
«Hanno caratteristiche simili. Savic è veloce e ha anche grandi qualità atletiche».
E Migliaccio?
«Ha caratteristiche che ci mancavano. Sarà sicuramente utile a questa Fiorentina».
Napoli-Fiorentina è uno scontro diretto per lo scudetto?
«Non lo so. Per noi è un banco di prova importante, sono curioso anche io di vedere come affronteremo gli azzurri. Contro l’Udinese, al debutto, la Fiorentina ha fatto più di quanto mi aspettassi. Stavolta mi auguro di vedere ulteriori miglioramenti, anche se con tutti questi acquisti abbiamo inevitabilmente bisogno di tempo per diventare squadra».
Cosa manca ancora ai viola?
«Abbiamo cambiato molto, sono arrivati 18 giocatori e ora dobbiamo lavorare per costruire qualcosa: le basi ci sono. Non posso sapere dove arriveremo, bisogna vedere quanto sarà veloce la nostra crescita e quale sarà il livello dei nostri avversari. Noi vogliamo divertirci e far divertire ovviamente facendo punti. Sarà un processo lungo ma mirato: non dobbiamo avere fretta».
Il Napoli è già competitivo?
«Si che lo è. È una squadra molto solida con Hamisk, Cavani e Maggio che sono ”forti forti”, geneticamente forti. Difficili da marcare se stanno bene, quasi impossibile anzi. Noi non dobbiamo aprirci troppo, perché loro negli spazi sono devastanti e spesso davvero immarcabili. Noi dobbiamo giocare sul palleggio e non farli ripartire in contropiede».
Gli azzurri possono vincere lo scudetto anche senza Lavezzi?
«Sì, è una mia convinzione: questo Napoli è attrezzato per lottare per il titolo. Ha avuto ancora una crescita ulteriore nonostante l’addio di Lavezzi. Ha un organico che, anche raffrontato alle altre squadre, forse è inferiore solo a quello della Juventus, che avendo però la Champions potrebbe lasciare qualcosina in campionato».
Stasera è anche un duello stellare tra Jovetic e Cavani?
«Li vedrei molto bene giocare uno al fianco dell’altro. Per caratteristiche sono molto complementari tra loro».
È un assist per De Laurentiis?
«No. È solo una valutazione tecnica di due dei più bravi campioni della nostra serie A. Sono convinto che Jovetic sia felice di essere rimasto a Firenze e ha fatto bene a restare qui».
Quale il giovane su chi scommette Montella per questa stagione?
«Pochi dubbi: è l’anno di Lorenzo Insigne».
Si emozionerà stasera sul campo del San Paolo?
«I ricordi sono inesorabili, anche lo scorso anno con il Catania è stato speciale. È lo stadio dove vedevo giocare i grandi campioni degli anni ’80. Su tutti Maradona».
E dove ha anche fatto festa per uno scudetto nel 2001?
«Di quel Napoli-Roma, penultima gara della stagione, però, ricordo soprattutto un gol clamoroso che sbagliai quasi sotto porta».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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