L’Abbiati furioso. Dato l’addio al calcio dopo 15 anni in rossonero, Christian Abbiati non le manda certo a dire ai suoi compagni del Milan nell’intervista rilasciata ai colleghi de la Gazzetta dello Sport, dove critica apertamente l’atteggiamento dello spogliatoio: “Con il giusto atteggiamento si potrebbe tornare a puntare la Champions già il prossimo anno. Brocchi ha ragione. Ci sono stati 4-5 elementi che non hanno fatto quanto gli veniva chiesto. E non parlo di errori tecnici. Il fatto è che se ce n’è solo uno lo controlli e lo isoli, ma cinque sono tanti ed è tutto molto più complicato. Ormai ero arrivato a un punto in cui il lunedì mattina avevo ansia quando uscivo di casa. Per come andava la squadra mi vergognavo a uscire, anche se la mia coscienza era pulita. Quando ha pensato per la prima volta di smettere? Dopo il mio sfogo col Chievo, a metà marzo. La decisione definitiva è arrivata dopo il Bologna: avevo fatto il pieno. Vi faccio un esempio emblematico: quando Bacca fu sostituito col Carpi e lasciò il campo senza aspettare la fine e senza salutare chi entrava, nello spogliatoio lo ribaltai. Ebbene, mi sono girato e non c’è stato nessuno che mi abbia supportato. Evidentemente certe cose o non si hanno dentro, o proprio non interessano. Ai miei tempi Gattuso avrebbe tirato fuori il coltello”.
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