Il tecnico del Napoli Walter Mazzarri ha rilasciato delle dichiarazioni al “Corriere della Sera”. Ecco quanto sottolineato da Iamnaples.it:
“A me interessa la stima di chi stimo. Con gli altri mi chiudo a riccio e divento antipatico. Gli elogi del presidente mi motivano. Il rischio che mi rilassi non sussiste, vengo dalla cultura del lavoro e lavoro quasi 24 ore al giorno, mio padre mi ha dato l’esempio come operaio. Non ho fatto chiacchiere, è la politica del fare ad avermi portato dove sono. La mia squadra ha un’organizzazione ed un gioco”. De Laurentiis ed il modello Barcellona. Parallelo con Guardiola? “Ho più esperienza di Guardiola, l’esempio del club catalano mi piace, è un po’ difficile seguirlo. Noi ci stiamo provando con la forza delle idee, ma il nostro è un progetto giovane, partito da poco tempo. L’Inter è l’avversaria peggiore in questo momento perchè acquisirà nuove motivazione con l’avvento di Leonardo come tecnico. Se il Napoli batte Inter e Juve è da scudetto? In Toscana si dice: se avessi e se fossi è il patrimonio dei fessi, ed io fesso non sono. La camicia bianca? Ho una temperatura di base vicina ai 37°. È come avere sempre la febbre. Ho caldo. Per muovermi come voglio, per sentirmi libero, mi levo la giacca. A Torino, con la Juve, passammo da 0-2 a 3-2. Da allora è diventato il segnale della riscossa. Un modello di allenatore a cui m’ispiro? Non ne ho. Ho studiato Guidolin, Ulivieri, Hodgson all’Inter, Ancelotti. A un corso mi insegnarono che un allenatore è un artista. È vero. E a me piace non essere uguale a nessuno”.
La Redazione
C.T.
