Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con la Lazio: “C’è l’insidia dell’orario. Al San Paolo mai giocato alle 12.30, bisogna provare questa diversità, in una città come questa fa caldo, quindi dobbiamo fare il massimo per esprimerci al nostro livello. E’ una variabile che c’è per entrambe. La Lazio sta disputando un grande campionato, ha dei valori importanti, ha un tipo di atteggiamento tattico particolare, si esprime meglio in trasferta ed è particolarmente temibile”. All’andata, Napoli sconfitto: “Gli episodi ci hanno condizionato, facemmo un grande primo tempo, ma abbiamo avuto il torto di non pareggiarla. Mi auguro che siamo cresciuti molto, non concediamo più alla Lazio certe possibilità”. L’attesa è davvero molto alta: “Cercherò di far interpretare la gara alla squadra in maniera tale che questa bella cornice di pubblico sia gestita al meglio. In passato quando c’è stata tanta attesa, non siamo riusciti a fare le nostre prestazioni solite, quindi questa sfida mi incuriosisce perché voglio vedere un Napoli concentrato, carico e adrenalinico. Il pubblico ci darà una grossa mano ed è cosciente che affrontiamo un rivale forte. Bisogna cercare di arrivare a questa gara con la tranquillità psicologica giusta. Dobbiamo trasformare l’entusiasmo in energia positiva, non dobbiamo avere pressione. Pensiamo una gara alla volta, questa squadra deve essere ancora maturare per queste posizioni di classifica. Non sarà facile”. Sul fronte formazione, Santacroce e Ruiz potrebbero essere confermati in difesa: “Quando faccio le scelte, guardo anche le caratteristiche dell’avversario in base alle contrapposizioni. Tutti possono essere titolari, nel reparto arretrato ho l’imbarazzo della scelta, deciderò all’ultimo secondo anche in base a quello che farà la Lazio. Guarderò fino all’ultimo secondo e scioglierò le riserve domani. Possono giocare Santacroce e Ruiz, ma anche gli altri. Dobbiamo essere attenti e veloci, restiamo attenti. Non ci credo all’emergenza, a centrocampo ci sono Brocchi, Hernanes e Mauri”. Stasera, intanto, c’è il derby: “Non me ne importa niente, tutto passa dai nostri risultati e da quello che riusciremo a fare nelle prossime otto finali. Non dobbiamo sbagliare niente. Dobbiamo essere maturi e cinici, cattivi in zona gol e chiudere la gara quando è necessario. Il calcio che stiamo facendo è buono, creiamo tante occasioni, a volte ci è mancata un pizzico di finalizzazione”. Domani, intanto, torna Reja: “E’ un allenatore che rispetto e stimo tanto, ha fatto benissimo a Napoli, giusto accoglierlo bene, a me è successo quando sono tornato a Reggio Calabria per la prima volta. Mi fa piacere che gli venga riconosciuto il merito. Sono cose belle quando con oggettività si riconoscono i meriti di chi ha lavorato bene. Quello che scrivono sul futuro, non mi interessa proprio”. Il gruppo è compatto: “Lo conosco, non ho bisogno di aspettare la cena che organizza Lavezzi per avere conferma dell’unione. E’ un anno e mezzo che lo spogliatoio è unito e omogeneo. Non abbiamo sbagliato nulla nella gestione, questo è un aspetto fondamentale ed è uno dei segreti del nostro successo”. I nazionali sono rientrati tardi: “Li avrei voluti durante la sosta. La difesa ha lavorato con me e sono più tranquillo, quando uno va in un’altra realtà, devo riaccendere tutti i circuiti in pochi giorni. Non è sicuramente un vantaggio, dal punto di vista psicologico, hanno fatto partite importante e spero sia positivo. Comunque la ripartenza dopo la settimana di stop rappresenta sempre un’incognita. Siamo una macchina che deve andare a regime, i cambiamenti non mi fanno mai stare tranquillo. La partita di domani è la più importante proprio sotto questo aspetto. Rappresenta un’insidia”. Questo è un campionato molto incerto: “Il nostro calcio sta migliorando. Ci sono squadre che hanno fatto le cose meglio degli altri nonostante i valori di partenza. E’ uno dei campionato più affascinanti degli ultimi tempi, spero che continui così nei prossimi anni”. Mazzarri resta concentrato: “Per me non è una vigilia diversa. Noi abbiamo il dovere di stare in queste posizioni di classifica perché ci siamo da trenta giornate. E’ tutto ancora aperto, l’Udinese è a tre punti, la Roma a nove, la Lazio è a cinque e domani c’è lo scontro diretto. Costruiamo da soli il nostro futuro. Tutto il resto non ci conviene. Penso solo ai biancocelesti e non alzo mai la testa dal manubrio. Sono abituato così e non cambio. Faccio il bilancio all’ultimo secondo, i parziali non mi interessano. E’ giusto che ci sia l’entusiasmo, ma i successi passano da una somma di partite. Noi dobbiamo soltanto conquistare risultati positivi, poi ne parleremo. L’unico nostro pensiero deve essere domani. Le parole servono a poco, contano i fatti e basta un niente per cambiare gli scenari. Dopo la sconfitta con il Milan e il pari con il Brescia, sembravamo finiti, sono troppo esperto per cadere in certe cose”. Lavezzi non segna al San Paolo da ottobre: “Non ci deve pensare. Contro il Cagliari, è stato decisivo. Non importa chi fa gol, basta farne uno in più degli altri. A me andrebbe bene pure De Sanctis pur di vincere. Il Pocho deve mettere il suo estro e il suo genio al servizio della squadra. I suoi assist sono stati decisivi”.
Fonte: Radio Marte
La Redazione
S.D.
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