Dopo la polemica scoppiata nel post gara di Torino-Napoli tra Massimo Mauro ed il tecnico del Napoli Rafa Benitez su Sky Sport, l’ex centrocampista di Napoli e Juve ha rilasciato un’intervista al Mattino. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:
Mauro, per prima cosa: la facciamo in italiano l’ intervista? «Lo capisco bene, tranquilli. A scuola non ho mai avuto problemi e neppure dopo nella mia vita. E di cose ne ho fatte. E ad altissimo livello».
Se l’ è presa per la frase di Benitez? «Ma no, ho capito che era in una serata storta. In cui era arrabbiato. Con la squadra ma forse anche con se stesso».
Lei, dello spagnolo, ha detto che è stato disonesto. Un po’ esagerato?«Ecco, chiariamo subito: il mio era chiaramente un riferimento a una disonestà calcistica. Non poteva venirci a dire che aveva perso la partita a causa di un rigore che l’ arbitro non aveva dato. Era una cosa che non era né in cielo né in terra. Se il Napoli ha perso la partita è per l’ errore di Koulibaly e perché Albiol lascia saltare Glik senza disturbarlo».
Infatti. Pare che alla fine non ce l’ avesse neppure con l’ arbitro.«Lui con il suo atteggiamento ha contribuito a far nascere un equivoco. Poteva tranquillamente dire che non avevamo capito bene, che non era vero che imputava la sconfitta alle decisioni arbitrali. Invece il suo modo di fare è stato semplicemente incomprensibile».
L’ ha sorpreso?«Un po’ sì. Io non l’ ho mai conosciuto di persona perché non amo avere rapporti personali con allenatori e dirigenti: mi è sempre apparso un tipo spiritoso, capace di manifestare la propria rabbia anche contro gli arbitri. Domenica non ho capito il suo modo di fare».
Cosa non le piace di questo Napoli?«I gol si possono subire ma non è che ogni volta deve essere un regalo agli avversari. Poi anche l’ impatto sulle partite non è mai veramente da grande squadra».
Se si sbaglia l’ approccio di chi è la colpa?«Io non so come Benitez prepara la partita. So solo che a certi livelli, quando si allenano giocatori come Del Piero o Trezeguet, Ferrara o Cannavaro, Higuain o Callejon non è che devi insegnare nulla dal punto di vista tecnico o tattico. Il compito di un allenatore è solo quello di saper tenere tutti sulla corda».
Lei difende sempre a spada tratta Hamsik?«Se ci fosse stato un allenatore che avesse trattato me come fa Benitez con Hamsik mi sarei chiesto: ma non è che ce l’ ha con me?».
Troppe sostituzioni?«Con il Torino non mi sembra che abbia fatto peggio di De Guzman o Callejon. Eppure è uscito lui. Ancora una volta».
Che fa Benitez: rinnova o va via?«Credo che in giro ci siano tanti allenatori bravi caratterialmente in grado di sedere sulla panchina del Napoli».
Chiaro. Se lascia non le dispiace?«Non ho detto questo. Ma la mia analisi è questa: dopo la partenza di Mazzarri ero sicuro che il passo successivo era avere un Napoli in grado di poter lottare per lo scudetto fino alla fine. E non mi sembra che questo sia successo».
Mica sarà tutta colpa di Benitez? «No. Mancano due difensori e un centrocampista a questo organico che ha nel terzo posto il suo obiettivo massimo. Perché Roma e Juventus hanno chiaramente delle rose assai più competitive e complete».
Fonte: Il Mattino
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