Massimo Mauro, doppio ex di Napoli e Juventus, parla della sfida di stasera e della stagione della squadra di Benitez.
Deluso dagli azzurri? «Credo che lo siano soprattutto i tifosi napoletani. Arrivare a due giornate dalla fine con una piccola speranzella di andare in Champions, mi pare molto riduttivo rispetto a quello che era stato promesso la scorsa estate».
Il Napoli deve solo vincere a Torino per sperare di arrivare tra le prime tre: possibile? «La squadra ha offerto alcune prestazioni molto convincenti ma sono state poche rispetto al valore della formazione. E poi è stranamente venuta meno negli appuntamenti più importanti. Sinceramente vedo favorita la Juventus».
Allegri ha fatto intendere che scenderanno in campo le seconde linee. «Che hanno già sbancato l’Inter a San Siro. Chiara dimostrazione che la Juve non lascia niente a nessuno. Diciamoci la verità:anche la Juve 2 in questo momento è più affidabile del Napoli. È in un momento di grazia, festeggerà lo scudetto e la Coppa davanti al proprio pubblico e non credo vorrà farlo con una sconfitta».
Zona Champions già assegnata allora?«Se il Napoli non vince, al novanta per cento è fuori. Se dovesse riuscire a fare il colpaccio, allora diventerebbe decisivo il derby».
Più importante la sfida dello Stadium o il derby capitolino?«È chiaro che il derby dipenderà da quello che accade oggi. Le due romane restano comunque favorite, la Lazio più della Roma».
Chi è venuto meno, la squadra o Benitez? «L’allenatore. In questo biennio avrebbe dovuto seminare il raccolto dei prossimi dieci anni. Invece si va incontro a una nuova rivoluzione, segno che lo spagnolo lascerà poche e significative tracce del proprio lavoro. Quali sono le certezze sulle quali costruire la squadra del futuro? Il Napoli ha una difesa intoccabile? Un uomo d’ordine a centrocampo del quale non poter fare a meno? Si è messo in discussione finanche uno come Higuain. Per non parlare di Hamsik, trascinato nel vortice di una crisi d’identità senza fine solo perché l’allenatore non gli ha mai trovato un’adeguata collocazione tattica. Questo è il dato più allarmate per la società: dopo due anni di gestione Benitez non resta niente e bisogna ricominciare da capo».
Si dovrebbe ripartire da Mihajlovic, sarà lui a prendere il posto di Rafa. «Lui o chiunque altro avrà l’onere e l’onore di guidare il Napoli, è atteso da un lavoro duro e che richiederà tempo».
Un aggettivo per definire la stagione dei partenopei? «Fallimentare è fin troppo scontato. O forse anche disgraziata. Fuori dalla Champions per mano del Bilbao, che poi è stato eliminato dal Torino. Fuori dalla lotta scudetto a gennaio. Fuori dalla coppa Italia. E fuori dalla finale di Europa League per mano di una squadretta come il Dnipro. Con tutta la simpatia che ho per il Napoli, mi riesce difficile giudicarlo in maniera differente».
Fonte: Il Mattino
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