Ambrosini rincuora il Napoli dopo il pari con la Stella Rossa che complica di molto il discorso qualificazione già difficile per la presenza nel girone di Psg e Liverpool. L’ex centrocampista del Milan, che vinse due Champions League con Ancelotti, ora opinionista Sky e ospite negli studi di Europa League, dà la spinta agli azzurri per i prossimi impegni europei. «Come si fa a parlare di situazione compromessa in Champions dopo appena una partita? Non era una finale, il girone è ancora tutto da giocare.
Già ma adesso ci sono Liverpool e Psg.
«Questo lo si sapeva già, siamo in Champions dove il livello è altissimo. Anche se il Napoli avesse vinto contro la Stella Rossa non sarebbe cambiato niente. Comunque avrebbe dovuto battere due squadroni come Psg e Liverpool per sperare nella qualificazione. E gli azzurri possono farlo».
Cosa non ha funzionato nel Napoli a Belgrado?
«Per me ha giocato una buona partita: è mancato qualcosa in termini di precisione e attenzione sulla trequarti. Una partita del genere con un minimo di fortuna in più e un po’ di maggiore cattiveria la vinci. Ma a livello di prestazione c’è stata continuità rispetto alla prova contro la Fiorentina».
Insomma, il 4-4-2 la convince nonostante non siano arrivati i gol?
«Per me il modulo è giusto perché dà delle alternative anche nelle interpretazioni dei calciatori. Fabian Ruiz può ricoprire quel ruolo con caratteristiche diverse rispetto ad Allan, come pure Insigne e Mertens se giocano insieme sono diversi da Milik. Mi piace che i terzini possono spingere molto sulla fascia come ha fatto Mario Rui a Belgrado».
I calciatori che Ancelotti ha in organico sono adatti per questo nuovo modulo?
«Nel calcio moderno i calciatori devono sapere interpretare più moduli anche se per loro cambia qualcosa. Ad esempio Allan adesso deve limitare le sue sgroppate in avanti ma è molto funzionale anche per le nuove mansioni».
Lei conosce bene Ancelotti, la sua calma potrà essere fondamentale per il prosieguo della Champions?
«Ancelotti è una persona equilibrata che sa affrontare al meglio qualsiasi situazione. Ma non confondete il suo animo buono con il fatto che non si arrabbia mai. Quando c’è da farsi sentire lo fa come sarà successo dopo la sconfitta del Napoli contro la Sampdoria».
Quali sono le sue migliori qualità?
«Il rapporto che stabilisce con i calciatori è molto importante e da un punto di vista tattico non vuole che le sue squadre si limitino a un solo sistema ma che sappiano avere più identità».
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