Snodo cruciale per la corsa al secondo posto. Domani la Roma ha l’insidia derby con la Lazio, il Napoli gioca al Meazza contro l’Inter. Un clima al quale era abituato Marco Tardelli, 63 anni, che con l’Inter giocò due stagioni dopo aver vinto tutto con la Juventus e il campionato del mondo del 1982 in Spagna. Ecco uno stralcio delle dichiarazioni rilasciate ad “Il Mattino”:
Chi rischia di più?
«La Roma contro la Lazio. Il derby è sempre un derby, una partita speciale che sfugge a pronostici ed è sentitissima. La Lazio è riuscita a mettere in difficoltà la Roma e l’ha eliminata nella semifinale di Coppa Italia».
Ma l’Inter viene da giorni di ritiro e non può proprio più sbagliare.
«Sinceramente io ai ritiri punitivi ho sempre creduto poco e non riesco a vederli in positivo, cioè come possibili elementi decisivi per le svolte».
Eppure la squadra nerazzurra ha tante individualità, Icardi in testa: come mai anche quest’anno i risultati non sono arrivati?
«Perché le grandi individualità devono mettersi al servizio della squadra e la squadra deve mettersi al servizio delle grandi individualità. Solo così possono arrivare i risultati».
Icardi-Mertens: la loro sfida a distanza potrà essere quella decisiva di Inter-Napoli?
«Icardi è il capocannoniere dell’Inter, Mertens del Napoli. Quindi sono loro gli attaccanti più pericolosi e di fatto tra i possibili protagonisti della sfida del Meazza, quelli che potrebbero risolverla. Ma per me l’uomo chiave può essere un altro».
Chi?
«Hamsik».
Perché?
«È un giocatore che mi piace tantissimo, questa è stata la sua migliore stagione e poi ha una grande esperienza internazionale che può essere decisiva in partite come queste».
Già, pesano i punti persi contro le piccole: come spiega questo limite del Napoli, un fatto di testa o cosa?
«In verità non è solo un limite solo di questa stagione ma anche degli anni precedenti. Può essere un fatto di testa, magari perché queste partite non si affrontano con la stessa attenzione delle grandi sfide. Può essere anche un fatto legato alla personalità: certo è che al Napoli mancano proprio questi punti».
Il Napoli per lei che squadra è?
«Quella che gioca meglio, quella che esprime il calcio più spettacolare in serie A. Poi si può vincere con il gioco più divertente e con uno meno divertente: quello che conta alla fine è la classifica che è sempre veritiera, al di là degli episodi o dei singoli errori arbitrali. E la classifica dice che la Juventus è prima».
Senza Higuain il Napoli ha continuato a segnare più di tutte: questo è il merito principale di Sarri?
«Sarri ha tantissimi meriti e il primo è sicuramente quello di aver dato un gioco spettacolare al Napoli che arriva al gol con facilità. L’appunto che posso muovergli è che parla troppo di budget e il Napoli alla fine i punti li ha persi proprio con le squadre con un budget inferiore».
Quanto è importante il rinnovo di Insigne?
«Importantissimo sotto tutti i punti di vista. Sono molto felice per lui che da napoletano potrà giocare ed essere ancora a lungo protagonista con il Napoli: è molto bello essere la bandiera della propria città».
Potrà avere anche un grande futuro in Nazionale?
«È già importante nel presente per l’Italia, potrà sicuramente continuare su questa strada perché di giocatori come lui la Nazionale ne ha bisogno».
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