C’è Milan-Napoli e c’è Diego Maradona. E la madre, e il padre, di tutte le sfide tra azzurri e rossoneri, è lo scontro del primo maggio del 1988, al San Paolo. Il Pibe ricorda tutto di quella gara amara, di quel giorno in cui il Napoli si vide strappare di dosso lo scudetto. E nega, ancora una volta, che in quella clamorosa resa del Napoli ci sia stata la mano della camorra. «Mai la camorra si è messa con un giocatore, mai sentito in tutti gli anni che sono stati a Napoli, e non ho mai sentito che Ferlaino ha venduto una partita a Berlusconi: è solo fantascienza, noi volevamo vincere, mica andavamo in campo pensando che qualcuno potesse vendersi la partita. Mai esistito e mai esisterà. Perdemmo perché il Milan aveva una marcia in più». Maradona si concede a ruota libera in una lunga intervista a Gigi Elmetto a Piuenne tv. «Sono stati giorni intensi questi a Napoli, intensi ma bellissimi, la gente dopo trent’anni si ricorda ancora dello scudetto. Non c’è una strada non mi ricordi qualcosa. Ogni anno che passa aumenta l’affetto dei napoletani». Rievoca il passato. Maradona «Perché hai lasciato Barcellona per il Napoli? Il problema più grande a Barcellona è stato con Nunez che ogni giorno si metteva in mezzo e questo non mi piaceva, ognuno deve essere al suo posto, deve rispettare il proprio ruolo». Ritorna su Higuain e sul suo trasferimento alla Juventus. «Il suo sbaglio è stato quello di andare via di nascosto, se si fosse comportato in maniera trasparente non sarebbe odiato in questo modo. C’è modo e modo per andare via da Napoli. Lui ha tramato alle spalle della società e del popolo napoletano. Puoi andare via da qualsiasi squadra, ma lasciare Napoli, per quella squadra, è diverso». Sia pure in maniera assai prudente, parla di una futura collaborazione con questo Napoli. «Stiamo parlando di questo con De Laurentiis. Tutti quanti stiamo guardando cosa accade al Milan con l’ingresso dei cinesi. Quando si gioca la partita a Madrid ci vedremo con De Laurentiis e parleremo di tante cose. Il mio ruolo? Non ne voglio avere, io voglio solo un Napoli grande che non si accontenti del terzo posto ma in cui ci sia gente per vincere lo scudetto». E lui a un tricolore tris ci crede, ma sa che la concorrenza è spietata. «Io credo che Sarri ha fatto quasi dei miracoli con quello che ha a disposizione». E la Champions? «A Madrid il risultato non è scontato. Sarà una partirà apertissima nessuno creda che Napoli sia già fuori». Torna sul feeling col figlio Diego Junior: «Mi sono sentito colpevole con me stesso perché non ha avuto Diego vicino a me. Ho capito che ho un figlio eccezionale e che ha un cuore incredibile. Quanto tempo perso, lui è uguale a me, nei gesti, quando lo guardo penso che mi sto guardando nello specchio».
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