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Maradona: ”Non dimenticherò Napoli ed i napoletani. De Laurentiis non mi vuole. Ecco il mio rimpianto più grande..”

Diego Armando Maradona è stato ospite del programma televisivo “Che tempo che fa” in onda su Rai Tre. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di IamNaples.it: “Per tutto quello che ho fatto nel calcio non sarò mai un uomo comune. Non sono mai voluto essere l’esempio di nessuno, credo che gli unici esempi di una persona siano i genitori, al massimo posso essere visto come un esempio sportivo. In Italia chi dice la verità viene quasi sempre criticato, è un po’ come in Argentina. Il mio rimpianto è stato non poter vedere crescere i miei figli, quando assumevo droghe non riuscivo a guardarli e a dar loro affetto. Dopo  che Dio mi ha dato un’altra opportunità, ho capito che non dovevo più sprecare la mia vita, e per questo sono dieci anni che non tocco più nessun stupefacente. Il dieci da sempre è un numero speciale, anche se negli ultimi tempi lo fanno indossare davvero a chiunque. Quando ero giovane avrei voluto fare il libero, per poter dare ordini al resto della difesa. Ricordo ancora il primo pallone con cui giocai, mi fu regalato da mio cugino dopo che ebbe il suo primo stipendio. Il gol contro l’Inghilterra ai mondiali? Quando partii da centrocampo già sapevo cosa avrei dovuto fare. La mia vita ora? Vivo a Dubai e faccio l’ambasciatore dello sport per questo paese, sono tranquillissimo lì. Faccio la spesa al supermercato, e vivo come una persona normale, cosa che ad esempio a Napoli non avrei mai potuto fare. A Napoli il problema è come uscire di casa, anche a Dubai ci sono tantissimi napoletani che mi fermano sempre, così come quando vado a New York o in altre città lontanissime dalla Campania. Nella mia vita non ho mai avuto paura di niente, se hai giocato al San Paolo non hai più paura di niente. Così come se sai guidare a Napoli riesci a guidare in qualsiasi parte del mondo, col semaforo rosso avvolte si passa ugualmente. Lì guidavo molto, mi piaceva farlo. Il mio incontro con Chavez? Parlammo per oltre 8 ore di fila, alla fine stavo scoppiando e dovevo andare in bagno. Mondiali in Brasile? E’ un sacrificio grande per la gente, per il popolo di quel paese. Ci sono cose più importanti rispetto al Brasile che vince una Coppa del Mondo, non credo che abbiano bisogno di questo. Tra l’altro loro ospiteranno il Mondiale e le Olimpiadi nel giro di due anni, il popolo verdeoro ha bisogno di molto di più.Mi rimangono pochi amici, sono stato tradito da tantissime persone, in quarant’anni credo che gli amici che avevo traevano solo vantaggio dall’esserlo. Il mio gol in River-Boca? E’ stata una rete straordinaria che ricorderò per sempre, ho sempre sognato di voler giocare nel Boca Juniors, firmai addirittura un contratto senza che mi pagassero lo stipendio, mi regalarono dei terreni e delle case in cambio delle mie prestazioni. L’immagine più bella della mia carriera? Ricordo quando a 16 anni andavo a chiedere al presidente della mia squadra di dare i premi in denaro ai giocatori 32-33enni che c’erano in rosa, ho sempre avuto la responsabilità di tutta la squadra anche dei giocatori più grandi. L’ultimo che ricordo con affetto è Beppe Bruscolotti che mi ha regalato la fascia da capitano del Napoli facendomi diventare più grande e più uomo, facendomi costruire la squadra che voleva tutta Napoli. Il giocatore più forte al mondo dopo di me? Ci sono tantissimi grandi giocatori, Careca, van Basten, Gullit e tanti altri. Adesso non so se la situazione è migliorata o peggiorata, i gol si segnano per gli sponsor, non ci sono più le bandiere nelle squadre, non capisco come si faccia a pensare solo ai soldi. Non sono mai stato un evasore, io non ho mai firmato nessun contratto, sono stati Coppola e Ferlaino a farlo. Molti sponsor mi volevano pagare il debito per farmi fare delle pubblicità qui in Italia, ma io non ho mai accettato perché sono un cittadino onesto e non un evasore. In questo momento sono in pace con me stesso, ho due bellissime figlie, sono innamorato, e ho un nipotino di 4 anni che non so se diventerà un calciatore ma è sicuramente la mia vita. Io al Napoli dopo Benitez? De Laurentiis non mi vuole, con lui non penso che riuscirò a coronare questo mio sogno.  La gente di Napoli ha creduto in me sin dal primo giorno, e questo non ha prezzo, sarò per sempre insieme ai napoletani che come dicono con gli striscioni allo stadio: “Chi ama non dimentica”, e io non dimentico. Giocando per il Napoli ho sempre rispettato tutti quanti, i contratti non li firmavo, andavo solo in campo a far sorridere la gente”.

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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