Mimmo Malfitano, collega de “La Gazzetta dello Sport”, è intervenuto a Radio Kiss Kiss Napoli, nel corso del programma “Radio Goal”, condotto da Diego De Luca. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di IamNaples.it:
“Pranzo De Laurentiis-Bigon-Benitez? Spero che abbia un senso, c’è molta delusione per quanto successo a Kiev e ci sono state molte critiche. Ho l’impressione che questo pranzo sia stato fatto per provare nuovamente a stimolare tecnico e giocatori sugli ultimi impegni di questa stagione che potrebbe essere ancora rimessa in piedi. Champions? Sono anni che diciamo sempre le stesse cose, dell’importanza della Champions, del potenziamento dell’organico e di un progetto valido. Credo che chi ci ascolta sia un po’ stufo di sentire le stesse parole e le stesse chiacchiere, servono i fatti. A parole sono bravi tutti, a partire dall’affabulatore De Laurentiis fino a Benitez che deve ancora completare la chiacchierata con la famiglia per capire se rimanere o meno a Napoli. Anche i giocatori hanno deluso molto, ci si aspettava molto di più da loro soprattutto a Kiev. La Champions è importantissima, ma non si può sempre sperare nelle disgrazie altrui per arrivarci. Noi dobbiamo sempre sperare nei risultati negativi delle altre, ma non guardiamo in casa nostra. Il Napoli deve pensare solo a queste tre partite, cominciando a battere il Cesena. Ottavio Bianchi ha detto una cosa importantissima: a squadra, calciatori e allenatore non bisogna dare mai attenuanti, per otto giorni abbiamo parlato solo del gol in fuorigioco del Dnipro, dopo abbiamo parlato dell’arbitro del ritorno e dell’ambiente ostile, ma nessuno ha parlato mai degli errori di squadra e allenatore. Il perchè dei mali di questo Napoli non va cercato negli altri, ma all’interno. Higuain? Non so cosa possa avere in questo periodo, è nervoso, più del solito e questo stato influisce sul suo rendimento. Un giocatore come lui non avrebbe mai sprecato tutte quelle palle gol se fosse stato tranquillo, deve fare la differenza sempre, è un calciatore di livello mondiale e non può continuare con quest’atteggiamento irascibile. E’ assurdo che nella partita più importante dell’anno il presidente sia stato assente, è altresì paradossale che Zapata non fosse nemmeno in panchina a Kiev, c’è qualcosa che non sta funzionando. Ambiente schizofrenico? Gettare la croce addosso a Benitez è ingiusto, quattro gol all’andata e due al ritorno li ha sbagliati la squadra, il gol del ritorno, oltre ad essere un errore arbitrale, è un errore difensivo. Si possono fare critiche sulle scelte di sicuro, ma le colpe della semifinale sbagliata non sono certamente tutte dell’allenatore. Se la partita dell’andata fosse durata due giorni, a mio avviso, loro non avrebbero mai segnato e Higuain ne avrebbe sbagliati altri dieci! Napoli è una città particolare, ci infiammiamo per poco e ci deprimiamo per nulla, non si trova mai un equilibrio anche nei giudizi e nella critica. La città sta dando alla squadra tutto il sostegno e la passione possibili, l’apporto dei tifosi, anche se delusi e amareggiati, è importante. La società dovrebbe collaborare maggiormente, il silenzio stampa sicuramente non aiuta, parlare di più sarebbe importante, il silenzio sa di “miseria” e povertà di idee, non si fa così, c’è un gran bisogno di collaborazione. Queste tre partite saranno fondamentali per la Champions, altrimenti non si saprà cosa potranno dire i tanti “sapientoni”, serviranno nove punti per affrontare un’estate più serena. Posso anche condividere la rabbia di De Laurentiis, ma è la forma che non condivido: probabilmente sarebbe stato meglio se il presidente dopo la partita, invece di venire in sala stampa, avesse chiamato Collina, senza fare una sparata pubblica su un uomo potentissimo come Platini. Non credo che il suo discorso poco logico abbia influito sul ritorno, ma sicuramente il Napoli è adesso in una posizione antipatica anche a livello internazionale, oltre che in Italia. La società trasmette antipatia, il Napoli Calcio deve recuperare la simpatia degli anni passati, quando venivamo applauditi ovunque e non c’erano tensioni contro il Napoli e i napoletani. Adesso non c’è angolo d’Italia dove non ci insultano, prima succedeva solo in tre o quattro piazze. Le proteste vanno fatte, ma nelle sedi giuste e non in maniera così pubblica e marcata”.
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