Si chiude qui il primo appuntamento con Ho visto Maradona.
– Papa Francesco: “Credo in lui. Deve cambiare uno stato come il Vaticano per donare alla gente. Il Vaticano invece di dare alla gente, raccoglie da sempre. Così hanno fatto tutti i suoi predecessori, lui deve cambiare questa tendenza. Loro andavano dai presidenti dei diversi Paesi, invece di dare priorità alla gente. Io vorrei conoscerlo, parlare con lui, dargli consigli”.
– Il mondiale: “Sarà appassionante, le squadre europee calano quando giocano in Sudamerica. Brasile e Argentina hanno degli ottimi giocatori per vincere, non so se la Spagna può ripetersi. L’Italia può dare del filo da torcere a chiunque. Il mondiale è una festa, ma anche una competizione imprevedibile. Prandelli? E’ un bravo allenatore, l’ho seguito ed ha un ottimo rapporto coi giocatori. Si vede che è lui che comanda”.
– Un ruolo nel Napoli: “I napoletani sono in tutto il mondo. L’idea di De Laurentiis è buona, ma bisogna capire se lo vuole fare per la gente o per se stesso. Lavezzi e Cavani se continuavano a giocare nel Napoli, oggi sarebbe una grandissima squadra. Non siamo sulla stessa lunghezza d’onda, io voglio essere l’ambasciatore di un grande Napoli”.
– Il Napoli dello scudetto: “Bruscolotti e Giordano sono rimasti miei amici. La nostra era una squadra fatta di uomini. Avevamo delle vere e proprie rocce a centrocampo e in difesa. I tifosi meritavano qualcosa di importante. Ricordo che con la Cremonese c’erano 75mila persone sugli spalti. Per me è stato un orgoglio essere il capitano di quel gruppo. Fui io a convincere Bruno Giordano a venire a Napoli, era un grande giocatore gli dissi: ‘Ma che fai in quella squadra, ti passano mattoni non palloni. Vieni con noi’ (ride, ndr)”.
– Il centro sportivo di Soccavo: “Quel campo mi è rimasto nel cuore. Lì avevamo un solo campo, mentre dai giornali apprendevamo l’incredibile avanguardia degli altri centri sportivi italiani come Milanello. Soccavo, però, era magico, anche se il terreno di gioco era durissimo, di cemento in pratica. Se non fosse stato per Carmando eravamo nei guai”.
– Il problema della droga: “Non ero felice, ora posso alzarmi dal letto al mattino e parlare con calma con la mia famiglia, con le mie figlie. La mia salute è tutto, non ho mai preso qualcosa per avere vantaggi dal punto di vista sportivo. La solitudine me l’andavo a cercare. Voglio stare vicino ai miei figli e a mio nipote. E’ questa la cosa che conta”.
– La scelta Napoli: “Litigai con il Barcellona, volevo andare via. Il Napoli si fece avanti e per me fu una salvezza. Sapevo del calore della pizza, nonostante la squadra navigasse nei bassifondi della Serie A. Era una cosa che dovevo cambiare”.
– L’arrivo a Napoli: “Devo ritornare a Napoli, voglio ritornare per vincere lo scudetto. Quando arrivai fu magnifico trovare 80mila persone che mi acclamavano sugli spalti del San Paolo”.
Diego Armando Maradona questa sera è ospite di Piuenne nel programma a lui dedicato “Ho visto Maradona”.
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