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Lippi: “Obiettivo terzo posto, il Napoli ha le carte in regola”

"Ve l'ho già detto, non vengo a Napoli nè come allenatore nè come direttore tecnico"

Nessuno dimentica in fretta. Marcello Lippi è uno di quelli che la pazienza la perde spesso. E, colpa dell’infelice accostamento alla panchina del Napoli fatta da lui stesso pochi giorni fa quando gli azzurri erano in un momento non proprio felice, pare essere un po’ infastidito. «Diciamo che la mia era solo una battuta, così non facciamo arrabbiare più nessuno. Di questa cosa non parlo più: non tutti hanno interpretato quella frase per quello che era».
Signor Lippi cosa non ha gradito?
«Va tutto bene. Io sono un allenatore che spera di tornare in panchina presto. Ripeto, era solo per scherzare. Parliamo della Champions?».

 Incantato dal Real-Napoli?
«Il calcio vive di cicli e quello inglese è agli sgoccioli. Non so se sta per iniziare un nuovo dominio del pallone italiano, ma la strada è quella giusta».

Merito della nuova scuola di allenatori toscani?
«Beh, quelli bravi non sono soltanto toscani. Ce ne sono anche altri. Come Conte per esempio».

Lo fa un complimento a Mazzarri?
«È bravissimo».

Gli dia un consiglio su come difendere il 3-1 a Stamford Bridge?
«Non ne ha bisogno, sa bene quello che c’è da fare col Chelsea».

Martedì sera c’è stato un suicidio tattico di Villas-Boas?
«No, ha vinto chi ha giocato meglio. In Champions non bastano le prodezze di uno solo, il Napoli vince con il bel gioco e comunque questa è una squadra con una dose di forza fisica, una dose di organizzazione e ottime qualità tecniche».

Eppure è la stessa formazione che due settimane prima ha perso contro le riserve del Siena?
«Questione di testa. Non è semplice allenare la mente a giocare ogni tre giorni. Ma sono campioni, si abitueranno presto a farlo».

Cosa ammira di più degli azzurri?
«In certi momenti offensivi il Napoli, con quei tre là davanti, è capace di un’enorme varietà di movimento. Poi a centrocampo avevo sentito delle critiche su Inler: mi sembrano ingiuste».

Il difetto maggiore?
«La continuità dei risultati, non certo la qualità».

Domenica c’è Napoli-Inter.
«Due squadre entrambe reduci dalla Champions. Il pronostico è incerto. Napoli e Inter non sono due squadre che si battono per caso o per fortuna: serve la qualità».

Possono rientrare in corsa per il terzo posto?
«Il campionato è davvero ancora molto lungo. Non mi sembra che, Milan e Juventus a parte, le altre abbiano un rendimento elevato».

A proposito, chi vince lo scudetto?
«Se la Juve non perde a San Siro lo scontro diretto e poi vince la gara di recupero mette una bella ipoteca sul titolo».

Una volta per tutte: Marcello Lippi tornerà al Napoli?
«Ripeto quello che ho già detto prima: la mia era solo una battuta. Non vengo al Napoli né come allenatore, né come direttore tecnico. Buona giornata».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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