Andrea Dossena, ex esterno azzurro, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di TMW Radio: “Napoli-Palermo? Quando tutti parlavano dell’addio di Higuain, io avevo detto di non preoccuparsi perché la fortuna del Napoli è Sarri. Ha fatto rendere al massimo tutti i calciatori a sua disposizione, ha valorizzato tutta la rosa. Higuain adesso sta segnando perché è un campione, senza però riuscire a ripetere l’annata con Sarri a Napoli. Tra azzurri e rosanero, sulla carta, non c’è partita. Prendendo in considerazione i dati e le statistiche, si vede che il Napoli è nettamente favorito. Strinic? Quando è stato chiamato in causa, ha sempre fatto bene. Soprattutto quando ha avuto continuità, abbiamo visto che ha disputato un ottimo Europeo e sta facendo bene anche in questo mese di gennaio in maglia azzurra. Quando si gioca una gara ogni quattro o cinque impegni, è molto difficile farsi trovare pronto quando arriva il tuo momento. Quando si gioca con una certa continuità, sicuramente si fa meno fatica. C’è sempre differenza tra chi gioca e chi non gioca con una certa frequenza. Noi calciatori non siamo robot, ci sono tanti fattori che possono condizionare una performance. Come si batte il Real Madrid? Era un altro Liverpool e un altro Real, noi eravamo una grande squadra mentre loro arrivavano da qualche anno difficile in Champions. La decima è stata aspettata per più di dieci anni, questo Real ha i solisti più forti al mondo come Ronaldo, Modric, Marcelo. Tutti ottimi elementi, ma io sono convinto che il Napoli può fare bene. Se fossi ancora un calciatore azzurro, andrei in conferenza il giorno prima per dire ai tifosi ‘tramortite il Real, ad ammazzarli ci pensiamo noi’. Ci ho pensato fin dal momento del sorteggio, Napoli sente questa gara da tanto tempo. Sono certo che il Real Madrid possa lasciarci la pelle. I blancos sono abituati a queste pressioni, a grandi palcoscenici. Ma al San Paolo è diverso. Ne parlai anche con Gerrard, che venne al San Paolo. Ma anche con qualcuno del Chelsea, che poi vinse la Champions. Ivanovic rimase stupito, ma questa è la particolarità di Napoli. Lavezzi poteva fare di più in carriera? Io ho giocato sempre alle sue spalle, è un grandissimo solista. L’ho apprezzato tantissimo, ma faccio un esempio tra Di Natale e il Pocho. Due fuoriclasse pazzeschi, ma nell’argentino non vedevo l’intelligenza tattica del fenomeno. Lavezzi aveva grandi colpi, grande velocità. Ma non gli vedevo fare quei colpi del campione, anche nei dribbling non vedevo qualcosa di pensato. Era tutto istintivo, questo forse era il suo grande difetto. Ma si è fatto apprezzare a Napoli, credo sia il più amato dopo Maradona. Ha vinto tanto anche a Parigi, poi accettare la Cina è stata una scelta di vita. La sintesi tra Lavezzi e Cavani sarebbe stato il calciatore perfetto da consegnare a qualsiasi squadra. Insigne? Le qualità di Insigne si sono sempre viste, la maturazione era da mettere in preventivo. Adesso sta sfruttando il gioco perfetto che esalta le caratteristiche di tutti. Lorenzo sfrutta il gioco di Sarri, mettendo in mostra le sue doti. Le sue qualità erano note, adesso ha trovato l’ambiente giusto e la maturità per esplodere”.
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