L’amore resta, la voglia di crescere anche ed è stato così per mister Domenico Panico che, dopo la parentesi nel settore giovanile del Napoli, è ritornato alla Juve Stabia. Comincia per lui una nuova avventura, alla guida della Berretti. Ecco quanto ha dichiarato ai colleghi di Vivicentro.it:
L’emozione di ritornare nuovamente a Castellammare e alla Juve Stabia
“Quando ho saputo con certezza che la porta con il Napoli era chiusa, il direttore Turi mi ha fatto capire che quelle della Juve Stabia erano spalancate. C’era la possibilità ed è stata la mia priorità. Non mi sono guardato intorno e ho aspettato la fumata bianca. Già 4 anni fa mi ero trovato bene”.
Come Nicola Liguori, proveniente dal Napoli, anche tu prendi in mano la Berretti con l’obiettivo di fare bene in questa stagione
“Nicola (Liguori, ndr) è un mio carissimo amico. Mi dispiace subentrargli ma ha avuto problemi di natura personale. Per me è un piacere prendere in mano una sua squadra visto che abbiamo concetti di calcio molto simili. Sarà per me molto più facile avviare il lavoro. Vogliamo fare bene”.
Al di là dell’obiettivo finale, l’importante è far crescere questi ragazzi che devono essere serbatoio per la prima squadra
“E’ quello che deve fare il settore giovanile e in particolare la Berretti che è l’anticamera della prima squadra. Noi dobbiamo lavorare per quello: far crescere questi ragazzi anche mentalmente, oltre che dal punto di vista tattico e tecnico. Devono tutti allenarsi con l’obiettivo di arrivare in prima squadra. Giocare al Menti davanti a questi straordinari tifosi deve essere un sogno da realizzare. Voglio dare a mister Fontana ragazzi pronti”.
Modulo 4-3-3 o 4-3-1-2, senza scendere nel dettaglio dei nomi, l’orientamento è questo…
“Prendo una squadra che giocava con il 4-3-3 e il suo modo di giocare è incredibile. Liguori è il migliore in questo senso. Anche Fontana dovrebbe giocare così. Vedremo, l’idea di massima è continuare il lavoro del mio predecessore, ma anche due trequartisti alle spalle di una punta potrebbe essere la soluzione giusta”.
A Castellammare ormai da diversi anni c’è un maestro di calcio giovanile, colui che ha fatto esplodere tanti ragazzi e che ti ha voluto fortemente sulla panchina stabiese. Che rapporti hai con il direttore Alberico Turi?
“Rapporto eccezionale. Ci siamo lasciati quattro anni fa, ma siamo sempre stati in contatto. Ho sempre ricevuto da lui suggerimenti e consigli. Gli voglio molto bene anche fuori dal campo. C’è tanto affetto e stima. Mi sprona anche con forza, ma so che lo fa per il mio bene, mi farà molto bene lavorare ancora una volta con lui”.
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