L’obiettivo è far giocare le partite tra Napoli e Roma alla presenza delle due tifoserie. Sarà mai possibile dopo le tensioni scoppiate per l’omicidio di Ciro Esposito, colpito a morte dall’ultrà giallorosso Daniele De Santis? «Lavoreremo in questi mesi, vogliamo allentare o spezzare queste tensioni», spiega Alberto Intini. Romano, 55 anni, investigatore di alto profilo (nella sua attività professionale le indagini sulla morte di Meredith a Perugia e sulla banda della Magliana), ex questore di Benevento («Un’esperienza che ricordo con molto affetto») e Latina, è da dieci giorni il presidente dell’Osservatorio delle manifestazioni sportive.
Dottor Intini, quanto è preoccupato dal clima tra le tifoserie -almeno i gruppi più accesi – di Napoli e Roma?
«Il nostro lavoro e la nostra esperienza ci portano a preoccuparci di tutto, ma anche a non agitarci per nulla, perché allarmarsi significa non vivere più. Non è che il problema non esista,ma si può pensare che sia un po’ più piccolo di quanto viene rappresentato. Noi lavoreremo in questi mesi per ridurre o eliminare le tensioni con un lavoro preventivo, che dovrà riguardare anche le istituzioni sportive e i media. Impegniamoci tutti fino a novembre, quando è in programma la partita tra Napoli e Roma, con iniziative concrete. Da quanto mi risulta, alcune sono già allo studio. Se poi ci fossero dei rischi concreti, avremmo a disposizione le misure per intervenire».
È stato già ipotizzato lo stop in novembre alla trasferta dei romanisti a Napoli e in aprile a quella dei napoletani a Roma: sarà così?
«Noi vogliamo lavorare affinché Napoli-Roma si giochi con le tifoserie. Se due fazioni si odiano, noi non dobbiamo accettarlo ma lavorare affinché questa situazione migliori nell’interesse dello sport e della sicurezza. Bisogna porsi obiettivi positivi: questo è lo spirito».
Il ministro dell’Interno, Alfano, ha elogiato Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, dopo aver presentato il decreto contro la violenza: questa grande donna è diventata un simbolo di speranza.
«Non ho conosciuto la mamma di Ciro, spero di averne presto la possibilità. Ne ho apprezzato le dichiarazioni e i comportamenti, una dignità un po’ rara e una forza di carattere non comune. I suoi concetti tesi alla pacificazione sono importanti e positivi, fanno bene al calcio, e la signora Antonella avrà un ruolo non secondario in questa opera di riappacificazione tra le tifoserie di Napoli e Roma».
I drammatici fatti del 3 maggio a Roma hanno spinto il governo ad adottare provvedimenti molto duri: è la svolta contro la violenza nel calcio?
«È un passo in avanti al di là dell’inasprimento che riguarda alcune situazioni, come il Daspo. Sono state colmate alcune lacune seguendo le indicazioni fornite dai questori in bas ealle loro esperienze. Sottolineo l’importanza di alcuni punti del decreto: l’arresto in flagranza differita per manifestazioni razziste, la sorveglianza speciale, il Daspo internazionale,una novità che riguarda chi commette reati all’estero, e il Daspo di gruppo».
È la misura che può eliminare intere frange ultrà dagli stadi.
«Negli ultimi cinque anni il provvedimento colpiva sotto l’aspetto penale il singolo che lanciava la pietra o dava la coltellata.Ma quel singolo faceva parte di un gruppo con una propria identità: si muovono insieme, si coprono, c’è un’evidente collusione. Adesso l’azione del singolo è attribuibile all’intero gruppo che ha avviato e sostenuto quest’azione».
C’è stato il giro di vite annunciato da Alfano dopo i fatti di Roma.
«Ci sono due livelli di attività: da un lato l’inasprimento dei provvedimenti per escludere dagli stadi i violenti e dall’altro c’è il risultato del lavoro della Task Force che damesi opera per rendere gli stadi sempre più fruibili, più aperti, ai tifosi perbene. Le misure messe in campo dal governo riguardano chi vuole rovinare il calcio e sono a tutela di chi vuole assistere in serenità e in sicurezza all’evento».
C’è un punto dolente: la collaborazione delle società di calcio.LaTaskForce presieduta dal prefetto Vincenzo Panico ha rilevato ritardi rispetto alle indicazioni fornite in aprile per rendere più confortevoli gli stadi e più agevole gli accessi.
«Posso parlare della mia esperienza da questore e della collaborazione che c’era con il Latina, che ha progettato la rimozione delle barriere nello stadio.Dopo una partenza in quarta, solleciteremo le società a lavorare per i loro tifosi».
C’è un problema di ordine pubblico sollevato da alcuni club campani di Lega Pro, in particolare dalla Salernitana di Lotito, dato che le otto società sono state inserite tutte nello stesso girone: qual è la sua valutazione?
«C’è una distinzione da fare tra il mondo del calcio e l’apparato pubblico. Ci deve essere collaborazione e infatti mi risulta che vi siano stati contatti per le opportune valutazioni. La situazione va analizzata in maniera più approfondita, capiremo per il successivo campionato 2015-2016 cosa è meglio fare: se rispettare gli ambiti regionali per una particolare espressione sportiva o suddividere i gironi in verticale.Le valutazioni vanno fatte aldi là degli interessi dei singoli e nei tempi adeguati, mettendo a confronto gli elementi dello sport e della sicurezza».
Fonte: Il Mattino
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro