Certo, l’Udinese è un capitolo fondamentale della sua vita e la vittoria arricchita da una splendida prestazione hanno reso la domenica di Gokhan Inler davvero emozionante. Però il bianco e il nero in cui lo svizzero intinge il pennello, il cervello e le parole per tratteggiare presente e futuro non sono quelli della squadra di Guidolin. Sono i colori della Juve. La prossima avversaria. L’avversaria del Napoli: «Non vedo l’ora di giocare quella partita: sarà durissima, ma come sempre faremo di tutto per vincere». Funziona così. Va così da sempre e a maggior ragione in questa stagione: gli azzurri sono ancora là, in cima, in vetta proprio insieme con i campioni d’Italia. Sono sempre più l’avversaria maggiormente accreditata per la lotta tricolore, e al di là delle scaramanzie sono proprio i risultati, e dunque i fatti a raccontarlo: 19 punti, 6 vittorie, un pareggio e nessuna sconfitta. Identico ruolino di marcia della Juve dello squalificato Conte, che il 20 ottobre, alla ripresa dopo la sosta, non sarà in panchina proprio come a Pechino. La città proibita. Il centro della rabbia da trasformare in energia pura: «Le sconfitte fanno sempre male, bruciano sempre, ogni volta: ma ora dobbiamo guardare avanti e concentrarci per questa partita incredibile». Inler non lesina aggettivi, no. E non è avaro di emozioni quando pensa alla trasferta di Torino e al secondo atto del testa a testa infinito: «Sarà una sfida splendida. Sempre molto difficile, ovviamente, trattandosi della Juve: la vittoria con l’Udinese è stata una bella risposta alla loro con il Siena, è vero, ma è già il passato. Ora bisogna continuare a lavorare e a prepararci come sappiamo: abbiamo fatto tanti sacrifici per arrivare ad avere 19 punti e ad occupare questa posizione di classifica, e crediamo in noi stessi». Pozzo ha detto che la Juve è più forte in difesa e a centrocampo, mentre il Napoli ha un super attacco: «Non lo so, io guardo soltanto alla nostra squadra e so che abbiamo piena fiducia nelle nostre potenzialità. E dovremo avercela sino alla fine e crederci sino in fondo». Juve-Napoli alla pari, insomma. «Sicuramente. Andiamo a Torino per giocarcela alla pari e per provare, come sempre, a vincere. Questa è una sfida sempre speciale e diversa ogni anno. Noi ci siamo». Ieri c’era eccome anche Gokhan detto Gogi: gran bella prestazione, la sua. Splendido interprete del centrocampo, in coppia con Behrami, e in costante ascesa. Anche Mazzarri lo ha definito: «Grande: uno dei più bravi, uno migliori». E lei cosa dice? «Sono contento della mia gara, cerco sempre di giocare al massimo. Però è stato tutto il gruppo a giocare un’ottima partita; tutti i miei compagni si sono espressi ad altissimi livelli. La miglior risposta possibile dopo la sconfitta di Eindhoven: avevamo voglia di ripartire subito e ci siamo riusciti, e nonostante l’Udinese giochi un buon calcio, e a tratti ci abbia fatto soffrire, abbiamo dimostrato di essere una grande squadra». Una squadra matura, che continua a vincere e a marciare su ritmi vertiginosi, spinta dall’entusiasmo e dalla verve di un pubblico unico nel suo genere. «Sì, i nostri tifosi sono importantissimi, fondamentali e straordinari per quello che ci danno in ogni occasione. Non possiamo fare altro che ringraziarli». A suon di vittorie è il miglior modo possibile.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro