Quella domenica di ventisei anni fa.
«Era un giorno di pioggia e io avevo avvertito Tacconi».
Tre novembre dell’85, Michel Platini contro Diego Armando Maradona, Napoli-Juve era la loro sfida un quarto di secolo fa.
«L’avevo detto a Stefano, ti farà gol su punizione: andò così». Domani c’è la supersfida a Fuorigotta e l’ex campione, presidente dell’Uefa, racconta i suoi ricordi e le sue emozioni al Mattino.
Cos’era Napoli-Juve ai suoi tempi?
«Se penso a quelle partite, mi viene in mente il servizio militare».
Perché?
«Il servizio militare non è qualcosa di piacevole, è duro, tuttavia a distanza di anni ti resta un bel ricordo. C’era un clima ostile a Napoli perché quella era considerata non una partita, ma la partita dai tifosi. All’inizio degli anni ’80 non era la sfida scudetto, lo diventò dopo l’arrivo di Maradona».
Diego e Michel, due grandi rivali.
«Avversari in campo, non fuori. Avevamo differenti stili di vita, però c’era grande rispetto. Erano gli altri a volerci mettere contro, non soltanto come giocatori di Napoli e Juve. Però Maradona ha partecipato alla mia partita d’addio e io alla sua».
Maradona, anche recentemente, ha attaccato l’Uefa e Platini.
«Ci siamo sentiti, la stima è intatta».
Diceva Diego che i tifosi appena arrivò a Napoli, non gli chiesero di vincere lo scudetto ma di battere la Juve.
«Eravamo considerati i grandi rivali, però l’ambiente era strepitoso, sotto certi aspetti simpatico anche per gli avversari. Ho il ricordo delle donne, anche anziane, che si affacciavano ai balconi quando passava il pullman della Juve e ce ne dicevano tante… Indimenticabile».
E qual è la partita che non dimenticherà?
«Vincevamo e perdevamo contro il Napoli. Ricordo quella domenica dell’85. Il Napoli non batteva da tanto tempo la Juve, noi avevamo vinto le prime otto partite in campionato ed eguagliato uno storico record, il San Paolo era pieno. Maradona ci fece gol su punizione».
Domani la Juve arriva al San Paolo da capolista: possibile che rivinca lo scudetto?
«Nel campionato italiano ci sono grandi club come le milanesi, la Juve, la Roma, il Napoli, che è tornato ad alti livelli in questi ultimi anni e sta facendo molto bene. Esistono i cicli vincenti e poi le sorprese: ricordo che un anno lo scudetto è stato vinto dal Verona. In questa prime settimane la Juve è andata al vertice della classifica, possibile che ritrovi la dimensione che ha perso nelle ultime stagioni».
Ha visto la Juve?
«Ho visto la partita di sabato contro l’Inter in tv».
Non ci sono campioni come Platini ma la squadra ha carattere.
«Per la verità, il carattere è nel Dna della Juve, lo aveva anche la mia: è una cosa assolutamente bianconera questa».
E il Napoli lo ha visto?
«Ho visto alcune immagini delle due partite contro il Bayern Monaco: seguo la squadra del mio amico De Laurentiis».
Siete amici? Il presidente del Napoli ha criticato spesso i vertici dell’Uefa, definendo superati i vostri sistemi.
«Lui ha le sue idee sul calcio e non condivide alcune delle mie. È il bello della vita, non si può essere sempre d’accordo con gli altri. C’è simpatia con De Laurentiis. Ero stato invitato ad assistere a Napoli-Bayern, ma sono stato trattenuto da impegni, come ho spiegato in una lettera inviata al presidente».
Come ha visto il Napoli in Champions?
«Mi ha fatto molto piacere il suo ritorno a questo livello: è bello vedere una formazione come il Napoli sfidare alla pari il Bayern Monaco».
C’è un giocatore che l’ha colpita?
«Non conosco bene i calciatori del Napoli, meglio non esprimere giudizi. Resto, invece, senz’altro colpito dalla squadra e da quanto ha saputo fare in questi anni».
Come finisce Napoli-Juve?
«Non me lo chieda e comunque non credo che riuscirò a vederla perché ho un impegno in Norvegia. Magari se trovo un po’ di tempo e un televisore».
È una bella sfida come quelle tra Platini e Maradona?
«Non so, ci sono giocatori differenti, non è possibile paragonare epoche distanti. Spero che sia una bella serata a Napoli».
E lei quando verrà al San Paolo?
«Non per Napoli-Manchester, purtroppo. Ma verrò, per rivedere quello stadio e rivivere quelle atmosfere».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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